Corriere della Sera (Roma)

Il nuovo corso di Lotito: clausole per i big, blindato anche Correa (80 milioni)

- Stefano Agresti

Abbiamo importato la clausola rescissori­a dal mercato estero, soprattutt­o spagnolo. All’inizio l’abbiamo maneggiata forse con superficia­lità, senza prevederne fino in fondo gli effetti. Così il Napoli ha osservato con indignazio­ne Higuain che andava alla Juve, ad esempio, e la Roma ha dovuto accettare gli addii di Pjanic e Manolas. Per questo alcuni club hanno sempre preferito rimanerne alla larga.

Perché è ovvio che si tratta di un’arma a disposizio­ne del giocatore per andarsene, non della società per arricchirs­i (senza questa aggiunta nel contratto, il club dispone del tesserato: lo può vendere a quella cifra o a una più alta oppure più bassa, ma anche trattenerl­o).

Oggi, però, ci sono presidenti e dirigenti che si stanno facendo una ragione dell’esistenza della clausola rescissori­a e anzi cercano di utilizzarl­a per risolversi qualche problema. Presto in questo nuovo mondo farà quasi certamente ingresso anche la Lazio, che sta trattando i rinnovi di contratto per Milinkovic-Savic e Correa introducen­do tale elemento: Sergej potrà svincolars­i per 120 milioni, il «Tucu» per 80. Ma perché Lotito ha cambiato idea e sta prendendo una strada che presenta comunque incognite?

L’esperienza maturata con Milinkovic-Savic ha convinto definitiva­mente Lotito che un calciatore, per dare il massimo, debba avere la sensazione di poter determinar­e il proprio futuro, magari per andare in uno tra i club più titolati e ricchi del mondo: se gioco da fenomeno, il Real o il Barcellona verrà qui a prendermi. Sapendo di avere un prezzo prestabili­to, il giocatore non teme che il suo presidente possa mettersi di traverso. Sul piano mentale, insomma, è libero, stimolato, motivato (anche i bonus personali vanno in questa direzione). E da questo trae un vantaggio enorme, in campo, anche la Lazio. E sul piano economico?

Il calcolo di Lotito è abbastanza semplice: ha pagato Milinkovic-Savic 16 milioni (in due rate) e Correa 19 (bonus inclusi); se gliene porteranno rispettiva­mente 120 e 80, la Lazio avrà comunque ottenuto un beneficio finanziari­o straordina­rio. Potrebbe venderli a una cifra addirittur­a superiore? Se fanno molto bene, forse sì. Ma è un rischio calcolato. E comunque nessuno dei due potrà mai bussare alla porta del suo ufficio pretendend­o di essere ceduto, perché con la clausola rescissori­a, è come se avessero il cartellino del prezzo attaccato sulle spalle. Toccherà a loro trovare un acquirente danaroso.

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«El Tucu» L’attaccante argentino Joaquin Correa, 25 anni

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