La favela accanto ai taxi
Il 7 settembre con mia moglie siamo arrivati alle 20,25 alla stazione Termini da Villa San Giovanni. Ci siamo subito recati all’ingresso verso piazza dei Cinquecento per prendere un taxi. C’erano centinaia di persone in transito o in fila, oltre a decine di senzatetto di entrambi i sessi, molti con bottiglie di alcolici in mano, seduti e/o sdraiati con giacigli di fortuna appoggiati sulla ringhiera in ferro che delimita la corsia dei taxi, perché il lato opposto, ingresso della stazione, era transennato. Chi chiedeva l’elemosina o inveiva contro altri o mangiava bivaccando su cartoni e vario materiale raccogliticcio. In tale quadro desolante, allarmante e inqualificabile, un giovane all’improvviso ha lanciato sulla testa delle persone in fila, verso i taxi, una bottiglia di birra grande che si è rotta in mille pezzi. Uno degli addetti ai taxi, che muniti di apposita casacca, regolavano il flusso dei clienti chiedendo la mancia, si è rivolto al lanciatore per chiedere la ragione di tale gesto. A quel punto l’uomo si è avvicinato agli addetti tentando di aggrelaria E’ stato necessario l’intervento di tutti i volontari, 5 o 6, per farlo recedere. Non era presente alcun poliziotto o carabiniere, la stazione era praticamente in mano a queste persone. Tutti noi in attesa abbiamo assistito allibiti e spaventati a quanto accadeva nella Capitale in un’ora di punta.
Giuseppe Gullo