Corriere della Sera (Roma)

Crespi: mai avuto potere decisional­e

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● Il progetto è stato finanziato dallo stesso archistar con il suo stipendio da senatore

Luigi Crespi interviene sul rinvio a giudizio, nel caso SpinWeb, disposto nei suoi confronti venerdì: «Consentirà di fare emergere la verità. Le responsabi­lità sono contenute nelle carte che abbiamo consegnato alla curatela e risulteran­no ancora più evidenti all’esito del dibattimen­to. Né io, né Natascia Turato, né tantomeno Ambrogio Crespi abbiamo avuto alcun potere decisional­e e responsabi­lità nelle scelte aziendali, che sono riconducib­ili in via esclusiva all’amministra­tore che, infatti, con la richiesta di patteggiam­ento si è di fatto assunto le proprie responsabi­lità. Io, Natascia Turato e ancor meno Ambrogio Crespi non avremmo avuto alcun titolo di firmare bilanci o di partecipar­e ad assemblee. La signora Elisabetta Crespi - con cui, secondo l’accusa, avremmo concorso a distrarre quattrini dell’azienda e che ha chiesto il giudizio abbreviato - è per noi una sconosciut­a. Mai vista, né sentita. Non da ultimo, sia io che Natascia Turato e Ambrogio Crespi abbiamo cessato ogni rapporto con l’azienda sin dal febbraio 2015, quindi due anni prima della dichiarazi­one del fallimento.

Inaugurato nel 2014, il parco è durato sei mesi: poi sono tornati rovi ed erbacce, sono spariti i vialetti, nella zona si sono insediati i senzatetto

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