Istituzioni culturali, lavori in corso
Le grandi manovre nelle istituzioni culturali di Roma sono in corso. La riforma dello statuto della fondazione Musica per Roma, l’ente che gestisce l’Auditorium e che si appresta al rinnovo del Cda e all’introduzione del dg al posto dell’ad (oggi scade il bando); la possibile fusione con Cinema per Roma; l’ipotesi di un’entrata del Campidoglio nel Maxxi, proprietà del Mibact, per la creazione di un polo culturale che, coinvolgendo Comune, Regione e governo, porti anche alla riqualificazione dell’intera area. Sono molti i tavoli aperti tra le istituzioni per sviluppare quello che gli addetti ai lavori definiscono come «nuovo sistema culturale» della Capitale.
Poi c’è la prospettiva di un ingresso del Mibact nella Fondazione Musica per Roma che fonti accreditate confermano. Dal Campidoglio, però, il vicesindaco Luca Bergamo smentisce che «vi siano ipotesi al riguardo in cui sia stato coinvolto io o, per quanto ne so, altri rappresentati di Roma Capitale». Mentre il Mibact, che comunque fruisce dell’Auditorium anche con la fondazione Santa Cecilia, pur confermando la posizione di Bergamo, dice di «non essere stato coinvolto in alcuna trattativa con il Comune di Roma per un ingresso nella Fondazione Musica per Roma», ma senza escludere l’ipotesi. Oggi scade il bando per la nomina dei nuovi vertici di Musica per Roma. E dalle scelte del Campidoglio si capirà qualcosa in più sul futuro della fondazione e su un’eventuale partecipazione del Mibact.
Altre operazioni, invece, sono partite un paio d’anni fa e a breve potrebbero arrivare a conclusione. Tra le più calde c’è una sostituzione nel Cda di Cinema per Roma (che precisa di aver chiuso il bilancio in pareggio) con il Mibact che inserisce un suo rappresentate al posto del consigliere in quota Istituto Luce Cinecittà, la srl che fa capo comunque al ministero. Un segnale che testimonia l’interesse del governo a partecipare alle vita culturale della città. E che si incrocia con il possibile ingresso del Comune nel Maxxi: lo spunto è la lettera spedita un anno fa da Giovanna Melandri all’ex titolare del ministero, il M5S Alberto Bonisoli, e alla sindaca Raggi per accendere un interesse reciproco che resiste tuttora.