Raggi: il sodalizio criminale c’era
I giudici rinviano le carte al primo grado. L’ex pm Sabella: «Attenti a dire che qui Cosa Nostra non c’è» La Cassazione cancella il reato di mafia a Carminati & C. Il centrodestra: la sindaca si scusi
La Cassazione cancella il reato di mafia dal processo sul «Mondo di mezzo» e Virginia Raggi, ieri in aula per la lettura della sentenza, commenta con cautela: «La sentenza conferma il sodalizio criminale. Scritta una pagina buia per questa città». Ma le opposizioni attaccano la sindaca. «Raggi non ha più alibi», dice FI. «Smontato il teorema di Roma in mano alla mafia», concorda De Priamo (FdI). Mentre l’ex assessore alla Legalità, Sabella, mette tutti in guardia: «Attenti a dire che a Roma la mafia non esiste».
Uno dei momenti più pesanti della cronaca recente di Roma da rileggere nuovamente. Virginia Raggi lo fa immediatamente appena conosce l’esito della sentenza della Cassazione che cancella il reato di mafia nel processo «Mondo di mezzo». E il suo commento è cauto: «Questa sentenza conferma comunque il sodalizio criminale - dice la sindaca -. È stata scritta una pagina molto buia della storia di questa città. Lavoriamo insieme ai romani per risorgere dalle macerie che ci hanno lasciato, seguendo un percorso di legalità e diritti». E poi aggiunge: «Una cosa voglio dire ai cittadini onesti: andiamo avanti a testa alta».
Il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, commenta prima in maniera soft con un post su Facebook la sentenza della suprema Corte. «La Cassazione smentisce l’impianto della sentenza della Corte d’appello di Roma - scrive -. Buzzi e Carminati nella Capitale non avevano costituito un sodalizio di stampo mafioso che, mediante l’intimidazione solo paventata e la leva della corruzione, aveva in pugno tanti uffici dell’amministrazione comunale capitolina, ottenendo appalti ed affidamenti in maniera del tutto illecita». E poi però conclude più duramente: «A Roma non c’era mafia. Secondo la Cassazione. Le sentenze si rispettano. Ma le perplessità, i dubbi, le ambiguità permangono tutti».
Provocatorio, invece, Elio Lannutti (M5S) che su Twitter ironizza sulla recente nomina dell’ex-procuratore di Roma in Vaticano: «Mondo di mezzo, la Cassazione esclude l’aggravante mafiosa per Buzzi e Carminati. La sconfitta del procuratore Pignatone. Che si consola in Vaticano !».
I parlamentari M5s della commissione antimafia affidano a un nota comune la loro perplessità: «Rispettiamo il parere dei giudici, anche se rimangono molti dubbi sulla vicenda - scrivono -. Ricordiamo che si tratta di una grave vicenda, che ha inquinato la
Su Twitter Il senatore Elio Lannutti (Cinque stelle): una sconfitta per il procuratore
Capitale e rovinato la sua immagine per anni, a causa dell’intreccio tra criminalità e politica».
E poi i parlamentari pentastellati concludono: «Per anni vecchi partiti e il malaffare si sono spartiti appalti per la gestione dell’accoglienza dei migranti, del verde pubblico e per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Per il Movimento 5 Stelle la lotta alle mafie continua, e le istituzioni devono rimanere al fianco dei cittadini per prevenirla e combatterla».