Scrittori, registi e artisti: Festa del Cinema al Macro Asilo
Il talk di Neri Marcorè e l’«eco-favola» siciliana
Donatella Finocchiaro e Neri Marcorè (foto Guaitoli)
«Tutte le forme d’arte, come il cinema, il teatro o la pittura hanno un potente impatto sull’immaginario. Importante quindi che la Festa del Cinema abbia dato voce ai temi legati all’ambiente. Il lavoro da fare è tanto, ma ognuno di noi deve impegnarsi ». Neri Marcorè protagonista all’Auditorium Parco della Musica, di un talk che ha preso spunto dal film fuori concorso «Lo scoglio del leone» di Rosario Scandura, una favola ecologista ambientata in Sicilia dove il protagonista difende il suo scoglio da un tentativo di abusivismo edilizio con la stessa tenacia con cui difenderebbe la propria famiglia. All’evento, organizzato da Hot Corn, il magazine digitale di cinema e serie TV e da Sector No Limits con il progetto «Save the Ocean » (la creazione di una linea di orologi con plastica riciclata al 100%), hanno preso parte anche Donatella Finocchiaro, Jenny De Nuzzi e Selene Caramazza. «La tutela del mare e dell’ambiente in una Sicilia difficile e bellissima è una sfida che ci deve coinvolgere - ha spiegato Massimo Carraro, presidente del brand di orologi - già da qualche anno sosteniamo iniziative per quel territorio. Con il nuovo progetto Save the Ocean compiamo un nuovo passo avanti in questa direzione»
Francesco Piccolo in cattedra al Macro Asilo. Ovvero la forza della sceneggiatura, durante un incontro del ciclo «Fedeltà /Tradimenti». Ovvero la Festa del Cinema di Roma fuori dagli spazi canonici del Parco della Musica. Sul grande schermo scorrono 9 minuti di una pellicola senza audio (trasposizione cinematografica del romanzo «Non lasciarmi» di Kazuo Ishiguro), commentato da una spettatrice che non lo ha mai visto prima, un esperimento. Giovani spettatori (e professionisti della settima arte) crescono, anche così. La scrittura è al centro della settima giornata di kermesse anche sul red carpet del pomeriggio nella Cavea dell’Auditorium, dove sfila Lucia Bosè con la sua chioma blu da artista («Considero sprecato un giorno in cui non mi innamoro di qualcosa») e una carriera piena di incontri eccezionali. Al punto che hanno richiesto la stesura di una biografia firmata da Roberto Liberatori. In via Nizza arrivano lo sceneggiatore Nicola Guaglianone («C’era una volta in America è il film più bello della storia. Le storie di Sergio Leone per noi sono la base da cui partire») e il regista Gabriele Mainetti pronto a lanciare il suo nuovo film («Aveva una capacità unica di raccontare»). Tanto pubblico, la puntata di «Duel» si sposta nell’auditorium rosso di Odile Decq. Risultato del confronto su Leone: il regista de «Il buono, il brutto è il cattivo» può concorrere solo con se stesso.