Raggi: sciopero ingiustificato I sindacati: ora le dimissioni
Manifestazione Nel venerdì grigio botta e risposta tra la sindaca e Cgil, Cisl e Uil
Di bus dell’Atac ne passano meno del solito e chiude la metro C, complice lo sciopero nazionale dei trasporti. I rifiuti restano a terra perché gli operatori dell’Ama incrociano le braccia in blocco, anche se i dati dell’astensione non collimano tra sindacati (75%) e azienda (38%). Stessa diatriba sugli asili comunali. I musei civici invece aprono, a parte la Villa di Massenzio. Mentre in piazza del Campidoglio si protesta contro la giunta Raggi e la sua gestione delle partecipate. Ma più che per i disagi, il venerdì nero del maxi sciopero che — su spinta della triplice — ha coinvolto i circa 30 mila dipendenti delle aziende comunali, sarà ricordato per il corto circuito tra Comune e sindacati. Lo scontro si è acceso per la scelta di Raggi di andare avanti con la liquidazione di Roma Metropolitane. Adesso quella stessa delibera è stata impugnata al Tar con l’obiettivo di annullarla. E a scrivere il ricorso è l’avvocato Luisa Melara che, fino all’addio in polemica del 1° ottobre, era presidente dell’Ama.
Basta questo a dare il senso del clima teso tra il Campidoglio e le sue aziende, ieri in blocco sotto il palazzo del Comune per contestare l’amministrazione: «Malagestione delle aziende comunali e degrado della città», i temi del sit-in organizzato dai sindacati al quale hanno aderito opposizioni e associazioni dei consumatori. Tanti striscioni, bandiere e slogan. Ma piazza del Campidoglio non è strapiena. Raggi attacca: «Una minoranza di sindacalisti prova a tenere in ostaggio una città di 3 milioni di abitanti. La maggioranza dei cittadini è stanca di scioperi ingiustificati», la sindaca twitta e la maggioranza M5S ri-twitta. E Nicola Zingaretti risponde: «Non bisogna mai aver paura delle richieste che arrivano dai sindacati, dai lavoratori e dai cittadini». Alle parole di Raggi lette al microfono replicano i manifestanti in coro: «Dimissioni».
Raggi incassa il supporto del capo politico del M5S, Luigi Di Maio: «Sostengo le manifestazioni per il diritto del lavoro, ma è mai possibile che tutti gli scioperi si facciano di venerdì? La storia che alcuni sindacati fanno sempre sciopero il venerdì per fare il weekend, è indecente». La Cgil conferma i suoi dati sull’adesione, sottolineando che a scioperare «è stato il 90% dei lavoratori» di Roma Metropolitane, liquidata dal Comune. «Una città abbandonata», dice Ermenegildo Rossi (Ugl). «Roma non merita di essere governata così», aggiunge Alberto Civica (Uil). Mentre Carlo Costantini (Cisl) denuncia che il patto «Fabbrica Roma» con la giunta «non è mai partito». E Michele Azzola (Cgil) invoca l’intervento del governo: «Serve un tavolo serio per il rilancio, non il mantello di Batman», dice sui poteri speciali promessi da Di Maio dopo che la sindaca era rimasta vittima del «fuoco amico» del ministro M5S Spadafora.