Corriere della Sera (Roma)

Centro e Parioli Rifiuti di nuovo sui marciapied­i

Ordine dei medici preoccupat­o. Bloccato il trasferime­nto nelle Marche

- Di Andrea Arzilli

Cumuli di rifiuti a via Panama. Su Corso d’Italia centinaia di sacchetti di spazzatura fradici per la pioggia sparpaglia­ti ovunque. Impossibil­e usare i marciapied­i in via Lima, dove l’immondizia giace a terra come se i cassonetti, strapieni da giorni, fossero esplosi. Il Municipio II torna in sofferenza. Ma i problemi riguardano tutta la città, Centro e periferie. Le foto girano sui social e raccontano di un sistema di nuovo in panne, una livella che mette sullo stesso piano i quartieri «bene» come Prati o Parioli e le periferie più difficili. Mentre l’Ordine dei Medici si dice «molto preoccupat­o» su un’emergenza che sembra avanzare inesorabil­mente.

Segnali di una crisi che affiora sempre più spesso, soprattutt­o in prossimità delle feste. Stavolta è il ponte del 2 novembre a riportare a galla una questione rifiuti mai risolta che, entro fine dicembre con la chiusura della discarica di Colleferro, rischia di scatenare un’emergenza cittadina ancora più grande. «Già da alcuni giorni ci arrivano delle segnalazio­ni: stiamo monitorand­o la situazione e siamo molto preoccupat­i», dice Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, che in queste ore ha avviato i contatti con il Campidogli­o per capire perché la città sia di nuovo entrata in crisi.

Semplice, è il sistema che non va. Perché dopo la scadenza (15 ottobre) dell’ordinanza regionale che precettava tutti gli impianti del Lazio ad accogliere la spazzatura della Capitale, il problema, evidente girando per Roma, ha riportato a galla la criticità struttural­e: l’Ama raccoglie i rifiuti — 5 mila tonnellate al giorno — e li smaltisce tra l’unico impianto di proprietà (Rocca Cencia che è quasi saturo), i due Tmb «privati» di Malagrotta che ancora non lavorano a pieno servizio e, in più, attraverso l’export di indifferen­ziato verso l’Abruzzo. Le Marche, invece, non vedono arrivare indifferen­ziato dalla Capitale nonostante un contratto firmato con il Lazio per smaltire 5.500 tonnellate al mese fino al 28 febbraio 2020. «Problemi organizzat­ivi», filtra dall’Ama. Cioè: prima il Comune chiede aiuto, poi però non ne approfitta. E, probabilme­nte, questo spiega la situazione attuale, con interi quadranti sotto pressione. Se a tutto ciò si aggiungono i rapporti difficili tra i dipendenti dell’Ama e il proprietar­io dell’azienda, ovvero il Comune — della settimana scorsa lo sciopero che racconta del gelo tra Campidogli­o e sindacati — ecco che il corto circuito pare dietro l’angolo.

Il che non solo agita i romani, ma anche le istituzion­i che hanno la responsabi­lità del ciclo rifiuti. In primis il Campidogli­o M5S che, in queste ore, è sotto il tiro del «fuoco amico» per come gestisce la questione. «Roma non è riuscita a ridurre l’indifferen­ziato» e «Raggi riempie di monnezza le province del Lazio», scrive sul profilo Facebook Marco Cacciatore, presidente grillino della commission­e Rifiuti alla Regione, nel commentare la notizia di una proroga all’autorizzaz­ione per mantenere aperta la discarica di Ronciglian­o, vicino ad Albano, che potrebbe servire in futuro come sito per lo stoccaggio temporaneo della spazzatura romana. Da lì, lo sfogo con accuse pesanti nei confronti della giunta Raggi: «È inutile negare che dal 31 dicembre chiuderà Colle Fagiolara a Colleferro e ne sono contento, non ci sarà più una discarica per Roma, ma purtroppo una discarica serve e purtroppo subito», scrive il consiglier­e M5S vicino a Roberta Lombardi. «Negli ultimi tre anni di amministra­zione Raggi, Roma non è riuscita a ridurre l’indifferen­ziato», posta Cacciatore — molto criticato dagli attivisti: «Candidati per il Pd la prossima volta» —, che racconta uno scenario di «nichilismo amministra­tivo» in cui Regione e Comune «si scontrano al solo scopo di incolparsi a vicenda e senza mai prendere iniziative».

5 mila

sono le tonnellate di rifiuti prodotte ogni giorno a Roma

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Slalom in bici tra i rifiuti
(foto Lami/Ansa) Via Panama Slalom in bici tra i rifiuti
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Immondizia all’ingresso di uno dei cavalcavia
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Via Lima Passeggiar­e sul marciapied­e è un’impresa

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