Francesco Renga «L’altra metà» fra vita, pop e amore
Il cantautore bresciano domani e lunedì salirà sul palco dell’Auditorium. I concerti vogliono essere un viaggio attraverso tutta la sua carriera
Doppia data romana, domani e lunedì all’Auditorium, per Francesco Renga. Con una scaletta che abbraccia successi di sempre e brani del nuovo album, «L’altra metà». «Questo disco — commenta il cantautore bresciano — è lo specchio di oltre trentacinque anni di lavoro, di ricerca, di passione, d’amore e di vita esplorata attraverso la musica e le parole».
«Èsempre molto difficile raccontare la sostanza di un album. Perché non è mai semplice descrivere l’urgenza, in parte inconsapevole e quasi misteriosa, dei sentimenti, degli umori, del tuo sguardo in un preciso momento e dei progetti che avevi bisogno di comunicare». Forse anche per questo Francesco Renga, per il suo ultimo album L’altra metà (uscito lo scorso aprile), ha scelto la dimensione più intima di un tour nei teatri. Che domani e lunedì farà tappa all’Auditorium.
«Questo disco è lo specchio di oltre trentacinque anni di lavoro, di ricerca, di passione, d’amore, di vita esplorata attraverso la musica e le parole — dice Renga — cercando costantemente di rimanere agganciato alla realtà e ai linguaggi del contemporaneo. Sono convinto che il teatro, con la vicinanza fisica al pubblico, la possibilità di guardarlo in faccia e in qualche caso anche di toccarlo, sia il luogo giusto per cantare L’altra metà».
Un live costruito come uno spettacolo, con tanto di scenografia di stampo teatrale, e pensato come un viaggio, non solo ideale dentro la sua carriera — dai successi del passato alle nuove hit — ma anche fisico. «Quarantadue tappe in meno di due mesi, dalla Valle d’Aosta alla Sardegna — precisa il cantautore bresciano — Più che una tournée è quasi un tour de force. Ma è esattamente quello che volevo: incontrare il pubblico, il più possibile, proprio con un album che per me rappresenta uno spartiacque artistico e personale, una sorta di ripartenza carica di nuove consapevolezze e forme sonore». Per metterle a punto Renga ha voluto accendere un dialogo con le ultime generazioni del cantautorato italiano.
Così tra gli autori dei brani de L’altra metà si scorrono i nomi, tra gli altri, di Paolo Antonacci (figlio di Biagio), Bungaro, Cesare Chiodo, Antonio Di Martino, Daniele Lazzarin (Danti), Leo Pari, Flavio Pardini (Gazzelle), Rakele, Edwyn Roberts, Patrizio Simonini, Lorenzo Urciullo (Colapesce), Fortunato Zampaglione, Michele Zocca e Ultimo. «Oggi voglio che le mie canzoni parlino anche ai miei figli, che sono le mie orecchie e i miei occhi sul futuro — commenta — e un confronto con artisti come Ultimo (il preferito di mia figlia... che ahimè, scherzo, ha un indiscutibile vocazione musicale) è imprescindibile per soddisfare questa mia urgenza di essere contemporaneo, connesso col mondo».
E poi c’è Ermal Meta, con cui firma l’ultimo singolo
Normale, un inno alla capacità di rendere speciali anche le cose più semplici della vita di tutti i giorni. «Ci sono molte cose che mi legano a lui: siamo entrambi figli di una lunga gavetta, il successo ce lo siamo guadagnato giorno per giorno con sudore e sacrifici e questo ci ha aiutato a dare il giusto peso alle cose importanti della vita — spiega — A quella normalità che entrambi proteggiamo e a quella felicità spesso più a portata di mano di quanto non si pensi. Così abbiamo deciso di cantarla». E di portarla sul palco. «La magia del tour nei teatri è proprio questa: una persona normale — conclude Renga — che insieme ad altre persone normali trasforma un concerto in qualcosa di speciale».
❞ Questo album per me rappresenta uno spartiacque artistico e personale. Oggi voglio che le mie canzoni parlino anche ai miei figli, che sono le mie orecchie e i miei occhi sul futuro