Doppio vernissage e cocktail alla Galleria Mucciaccia
Quattro romani a Berlino e una sfida a colpi di drink
C’erano quattro romani a Berlino: non è l’incipit rivisitato di un racconto, ma l’inizio di un’avventura per Saverio Laiacona, Giorgio Colonna, Francesco De Angelis e Erik Penafiel. Segni particolari: giovani, dai 22 ai 35 anni. Professione: bartender. Da dietro il bancone animano le notti di chi di dormire non vuole saperne. Giorgio e Saverio alla «Belle Epoque» di Frascati, Erik e Francesco al «Blackmarket Hall», nel cuore del rione Monti, entrambi aperti da 4 anni. Percorsi diversi: da chi aveva un locale a conduzione familiare a chi ha mollato in tronco un altro lavoro - come Saverio, che faceva il giornalista - per apprendere l’arte dei cocktail. A Berlino sono stati al Bar Convent, evento di punta per gli appassionati di «spirits», alcolici ad alta gradazione. Centinaia di espositori da tutto il mondo per una tre giorni sul bere bene. Il quartetto di barman romani era al seguito di Jack Daniel’s: gli unici a rappresentare l’Italia alla grande fiera del drink. Pochi mesi fa hanno partecipato al Tennessee Campus, quattro giorni di lezioni con annessa sfida tra i bartender di tutto il Paese. Hanno vinto i romani. Ed eccoli pronti ad esibire le loro creazioni: 300 cocktail preparati in un pomeriggio e una soddisfazione senza pari.
Da una parte il futuro. Dall’altra il presente con una storia importante alle spalle. La Galleria Mucciaccia torna a giocare la carta del doppio vernissage. Due spazi affacciati su piazza Borghese, due capitoli (il monografico e il collettivo), e un solo filo conduttore: l’arte contemporanea made in Italy, dopo tanti appuntamenti con firme internazionali.
Con la preview della mostra «12 artists of tomorrow» (tutti nati dopo il 1980, come Giulio Alvigini di Tortona, classe 1995), nel loft di Contemporary si respira l’atmosfera creativa tipica di quartieri come Testaccio e Pigneto. Nella sede espositiva principale invece, i galleristi Massimiliano e Giulia Mucciaccia hanno capovolto il format classico per accogliere le opere di Piero Pizzi Cannella della serie «En plein air», 12 tele di grandi dimensioni.
La visita parte questa volta dal piano interrato, dove è anche allestito il cocktail. Chi arriva? Tanti colleghi romani, da Giosetta Fioroni a Felice Levini, Marco Tirelli, Giuseppe Gallo, Gianni Dessì, Maurizio Savini, Ria Lussi.
C’è anche Memmo Mancini, il maestro dei colori che ha lavorato con Balthus e Schifano. Poi i galleristi Fabio Sargentini e Simona Marchini, Romolo e Rosalba Bulla, Marco Lodoli, Emanuele Trevi, Enrico e Federica Vanzina, Vittoria Belvedere, e un’ammirata Elena Santarelli con il marito Bernardo Corradi.
Cesare Biasini Selvaggi e Dario Agrimi (foto Luigi Saggese)
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