«L’accordo con le Marche è tardivo»
Inattuabile il trasferimento dei rifiuti di Roma nelle Marche. L’accordo tra Regioni era stato trovato a fine agosto e sanciva la possibilità di trattare, negli impianti marchigiani, 5.500 tonnellate al mese fino a febbraio. Invece, è tutto fermo. Un accordo «monco e anche tardivo», osservano dall’Ama, perché prevedeva il trattamento dei rifiuti indifferenziati negli impianti delle Marche ma non il successivo smaltimento in discarica di scarti e «Fos» (Frazione organica stabilizzata), che invece è ciò che serve a Roma. «Dopo la lavorazione dovremmo andare a riprenderci i rifiuti rischiando di saturare anche la discarica di Colleferro prossima alla chiusura», spiega l’Ama. «L’accordo tra Regioni è intervenuto dopo le nostre richieste di tre mesi prima per avere il pacchetto completo, compreso lo smaltimento». E poi la precisazione sulle criticità attuali: «L’azienda è al lavoro su tutto il territorio, ma non ci sono emergenze» anche grazie al lavoro straordinario effettuato con 5.500 uomini e 1.800 mezzi negli ultimi due giorni. «Noi non portiamo in discarica neanche un etto di rifiuti di Roma», dice l’assessore ai Rifiuti delle Marche, Angelo Sciapichetti. «I patti prevedono il solo utilizzo del Tmb, il resto devono portarselo via». Ma l’Ama non saprebbe dove.