Corriere della Sera (Roma)

Gialloross­i, allarme in Europa. Florenzi non perde l’azzurro

Europa League, il 28 match decisivo a Istanbul contro il Basaksehir Il capitano convocato dal c.t. Mancini, ma a Parma forse ancora fuori Amarezza

- di Luca Valdiserri

Adesso servono quattro punti tra Basaksehir (a Istanbul, il 28 novembre) e Wolfsberge­r (all’Olimpico, il 12 dicembre) e a questo ci deve pensare la Roma con le sue forze. Più avanti sarebbe gradito il Var, per sanare errori che sono costati ai gialloross­i un rigore inventato nella partita di andata contro il Borussia e il gol dell’1-0, nato da un pallone uscito dal campo all’inizio dell’azione, nella gara di ritorno.

La Roma avrebbe due-tre punti in più in classifica e la qualificaz­ione in tasca. Fonseca ha cercato di prenderla con filosofia: «Questo è il calcio». Un calcio figlio di un Dio minore, però, tanto che la Uefa a fronte di papere arbitrali in molte gare dei gironi eliminator­i - introdurrà la tecnologia da subito nella prossima edizione. In questa ci sarà soltanto dai sedicesimi di finale.

La partita di Istanbul è diventata decisiva. Lo scenario peggiore prevede un’eliminazio­ne dei gialloross­i con un turno di anticipo in caso di sconfitta contro il Basaksehir e vittoria del Borussia a Graz, contro il Wolfsberge­r. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha già iniziato a suonare la grancassa, schierando­si

Da sinistra Kluivert (20 anni), Smalling (30) e Dzeko (33)

contro la Uefa che indaga sul saluto militare dei giocatori della Nazionale, a sostegno dell’azione contro i curdi, in Siria: «Salutare i soldati dopo una vittoria è un diritto naturale. I nostri sportivi all’estero sono soggetti a una campagna internazio­nale di linciaggio dall’inizio dell’operazione militare in Siria. L’inchiesta

dell’Uefa è discrimina­toria e ingiusta». Il Basaksehir è legatissim­o al partito del presidente, ne condivide persino i colori sociali. La Roma troverà un ambiente caldissimo e intriso di nazionalis­mo: con una vittoria, il Basaksehir si garantirà una storica qualificaz­ione che farebbe gioco alla propaganda del leader del

Partito della Giustizia e dello Sviluppo, islamista e conservato­re.

Problemi futuri. L’attualità è la trasferta di Parma. La Roma si è allenata ieri mattina a Moenchengl­adbach, ospite del Borussia nel suo centro sportivo, e poi è partita in aereo per Bologna, proseguend­o infine in pullman per Parma (dove si è aggregato Spinazzola). Una precauzion­e voluta da Fonseca per preparare al meglio la partita di domani (ore 18), prima della sosta per le Nazionali.

Anche contro gli emiliani difficilme­nte rivedremo dall’inizio Alessandro Florenzi: il capitano (sempre più non giocatore, a questo punto) contro il Borussia è rimasto fuori dalla formazione per la quinta volta consecutiv­a: non gli era mai successo prima, da profession­ista.

Nonostante questo periodo molto complicato e le tante panchine, Florenzi non ha perso però la stima di Roberto Mancini: il commissari­o tecnico, infatti, proprio ieri pomeriggio lo ha convocato per il doppio impegno dell’Italia contro la Bosnia (15 novembre) e l’Armenia (18). La speranza è che in azzurro Florenzi ritrovi la serenità.

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