LA CAPITALE, MILANO E L’UMORE
«La Capitale Inclusione, trasversalità , confronto, partecipazio ne». Leggendo il titolo dell’incontro di oggi, organizzato dall’Osservatorio Parlamentare per Roma, sale – come negarlo? – un po’ d’ansia. Per almeno tre motivi. Perché i convenuti rappresentano tutti i partiti responsabili dello sfacelo attuale; perché le parole astratte, in Italia, sono sempre insidiose; e perché la Capitale ha già tentato qualche reazione politica. Forse sarebbe il caso di sperimentare anche altre strade.
Roma è troppo importante per non provarle tutte. L’associazione che ha promosso l’incontro – Per Roma (www.perroma.org) – ha intenzioni sincere e idee chiare («Risolvere i problemi di Roma è una sfida difficile ma non impossibile. Vogliamo motivare e coinvolgere i cittadini nel rilancio della città»).
Qualsiasi italiano di media intelligenza aspetta la resurrezione della Capitale: è anche una questione di orgoglio nazionale. Roma è l’Italia alla seconda potenza: il distintivo più brillante che sfoggiamo nel mondo. Non possiamo accontentarci che diventi la palestra (a pagamento) per gli esercizi dell’esotismo straniero. «Roman Holiday» (The National, 2019) è una canzone splendida: ma non porta via l’immondizia dalle strade.
Il degrado che vediamo da qualche tempo è intollerabile, non solo per i romani.