Occupazione lampo al Caetani Distrutti banchi, sedie e porte
Occupazione lampo ma tantissimi danni al liceo Caetani di viale Mazzini. Il preside Marco Guspini racconta: «Erano una quarantina sui quasi mille ragazzi della scuola. Sono entrati domenica sera e mi sono subito rivolto al commissariato». La polizia ha convinto gli studenti a uscire, ma oggi niente lezioni, forse domani: ««Abbiamo danni da migliaia di euro - aggiunge il dirigente: banchi, sedie, porte rotte, hanno anche tranciato i fili del sistema di allarme, che altrimenti avrebbe continuato a suonare».
Continua, invece, l’occupazione al Virgilio. All’ingresso un muro di vecchi banchi. Qua e là birra e i nuovi biscottini di Nutella. Nell’aula 66 c’è la scrittrice Michela Murgia che parla, anche, di femminismo. E poi si dormirà a scuola perché stavolta non sarà come quella precedente, avvisano i ragazzi: «C’è una forte volontà di non chinare la testa allo sgombero subito lo scorso anno, non ci sottomettiamo a repressione alcuna». Il Collettivo protesta soprattutto per riavere il cortile della scuola, rimasto un cantiere dopo la realizzazione del parcheggio interrato. «È dunque alla Sovrintendenza, e non alla nostra presidenza - scrivono gli studenti nel comunicato ufficiale -, che indirizziamo la nostra protesta con la volontà di ottenere un incontro». Altrimenti,
si fa capire, l’occupazione continuerà. E a quei genitori che sostengono che un pugno di occupanti tiene in ostaggio la scuola, il Collettivo risponde: «Siamo più di 200, in assemblea al momento di decidere eravamo in 350 e il 95% ha detto sì: è vero che al Virgilio siamo più di mille ma non possiamo calcolare tutti». La preside ha denunciato l’occupazione, mentre sul fronte dei genitori Daniela Buongiorno, presidente del consiglio di istituto, spiega: «Avevamo concordato coi ragazzi una settimana di autogestione a gennaio ma loro hanno voluto anticipare. Ne prendo atto ma voglio anche precisare che i danni dell’anno scorso non ammontavano a 60 mila ma a seimila 400 euro, tutti risarciti con due collette a offerta libera, una dei genitori e una degli alunni.