Corriere della Sera (Roma)

La Roma camaleonte di mister Paulo Fonseca

Predica il possesso palla, ma a Verona ha vinto con il 42,2%

- Luca valdiserri

Le parole, come diceva Nanni Moretti in «Palombella Rossa», sono importanti. Così la definizion­e «italianizz­ato», riferita a Paulo Fonseca, ha diviso in due i tifosi della Roma e gli addetti ai lavori. Da una parte i «duri e puri», per i quali era praticamen­te un insulto: allenatore e perciò uomo pronto a barattare le proprie idee per un punto in più. Dall’altra parte i «risultatis­ti», nemici giurati di ogni forma di dogma legato al calcio, da sempre e per sempre terreno della tattica a tutti i costi.

Il tecnico portoghese, con un raffinato lavoro di sintesi, è riuscito nell’impresa di mettere d’accordo i due partiti e, soprattutt­o, di dare una sterzata alla stagione della Roma, che dopo lo scialbo pareggio contro la Sampdoria (20 ottobre) rischiava di deragliare. Da allora, invece, i gialloross­i hanno ottenuto in campionato cinque vittorie e una sconfitta (a Parma), segnando 14 gol e subendone 5.

La trasferta di Verona, contro una squadra in forma e tre giorni dopo la trasferta europea di Istanbul, era molto temuta. Juric è diventato tecnico alla scuola di Gasperini e il suo Hellas è una piccola Atalanta, la squadra che il 25 settembre scorso ha dominato la Roma allo stadio Olimpico, vincendo per 2-0. In quell’occasione Fonseca non riuscì a trovare un valido controgioc­o alle mosse di Gasperini. In due mesi, però, il tecnico portoghese ha fatto grandi passi avanti. Contro il Verona ha vinto con il più basso dato di possesso palla (42,2%) di tutto il campionato gialloross­o. Il primo gol, quello di Kluivert, con la verticaliz­zazione di Pellegrini è stato la sintesi: colpire l’avversario dietro la linea difensiva, punendo il pressing e il rischio dell’uno contro uno che Juric, proprio come Gasperini, chiede ai suoi giocatori.

A fine gara, Fonseca ha spiegato il piano tattico: «Vogliamo essere più dominanti, mi piace molto quando la mia squadra gioca nella metà campo offensiva, ma a volte non è possibile. In questa occasione, ad esempio, la profondità era più importante che il possesso orizzontal­e. Contro una squadra aggressiva, spesso in pressing, dovevamo pensare e giocare veloci e andare il più possibile in verticale». Un gioco che si addice alla perfezione alle doti di Pellegrini, anche domenica il migliore in campo.

E contro l’Inter di Antonio Conte? Sarà importante recuperare Kluivert, uscito per una botta alla coscia che gli ha causato un vasto ematoma, che è il giocatore che sa attaccare meglio gli spazi senza palla. La gara di Verona, però, è stata importante anche per ridare minuti e morale a Perotti (gol su rigore e assist del 3-1) e a Mkhitaryan (gol del 3-1). A San Siro, poi, rientrerà Nicolò Zaniolo, che ha scontato la giornata di squalifica. Un abbondanza da gestire.

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Paulo Fonseca, 46 anni, alla prima stagione sulla panchina della Roma. In campionato: 8 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, quarto posto
Dammi il 5! Paulo Fonseca, 46 anni, alla prima stagione sulla panchina della Roma. In campionato: 8 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, quarto posto

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