Premio Louis Braille, il riconoscimento al «nonno d’Italia» Romano Carletti
Ecco la cake designer che abbina le torte al tè
Si può giocare con il tè? Certo che sì, se ti chiami Chiara Bedini e sei la pronipote di Isabel Cargill, la fondatrice con Anna Maria Babington della storica sala di piazza di Spagna. Proprio qui nel salotto di Babingtons cresce l’attesa per l’appuntamento natalizio con l’infuso e il rito in stile vittoriano, mentre il ciclo «Giochi di tè» va avanti con un’ospite speciale, la cake designer Paola Azzolina. Siciliana di Catania e da vent’anni a Roma, dodici anni fa ha preferito la strada della pasticceria alla carriera in finanza, e non si è mai pentita della scelta. È lei che ha ideato la torta Isabel protagonista dei 125 anni dell’insegna british, festeggiati nel 2018 a Villa Wolkonsky: una bontà di lamponi, meringa e cioccolato bianco, ieri al centro dell’incontro «MetTèrsi in gioco» dove ogni partecipante ha imparato a costruire il proprio menu per l’afternoon tea, indovinando gli abbinamenti perfetti tra miscele e delizie dolci e salate. Per partecipare a masterclass golose e divertenti come questa, arrivano da tutta Italia racconta Bedini, che sul tema ha firmato un libro di ricette. «La torta Isabel è pensata per catturare anche gli uomini, puntando sul contrasto vincente fra la dolcezza del cioccolato, leggermente profumato dalla scorza del limone, e l’acidità del lampone» rivela la chef. Un classico. (Ro. Petr.)
Insieme Paola Azzolina con Chiara Bedini, fondatrice della storica sala in piazza di Spagna (foto Benvegnù)
Dietro al Premio Louis Braille 2019, ideato ben 24 anni fa, c’è una storia straordinaria, e non poteva essere altrimenti. Il premiato Romano Carletti, ottantenne dell’aretino, ha conquistato il riconoscimento nazionale, istituito dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, grazie ad un super atto di generosità: per 8 mesi ha accompagnato il piccolo Jafhar (7 anni) a scuola in un paese a 30 chilometri di distanza dalla sua residenza, in assenza di un assistente sullo scuolabus. «Abbiamo voluto premiare il gesto del “nonno d’Italia” per incoraggiare altri, e dimostrare che il volontariato paga in termini di ricchezza interiore» ha spiegato il presidente Mario Barbuto. Grazie al suo impegno a sostegno della disabilità visiva è stato premiato ieri al Teatro Quirino insieme all’Associazione Italiana Editori, presente il direttore Alfieri Lorenzon, tra gli applausi e con la vicinanza di tanti volti noti tra cui il pianista Giovanni Allevi, Noemi, il comico Maurizio Battista, Fausto Leali, il primatista mondiale paralimpico di sci nautico Daniele Cassioli, e uno dei maggiori attori italiani non vedenti Gianfranco Berardi. Alla serata di solidarietà e spettacolo presentata da Eleonora Daniele, con il ballerino di «Ballando sotto le stelle» Oney Tapja, ha partecipato anche il presidente della Fondazione Italiana Autismo, Davide Faraone, che ha presentato in anteprima il libro dedicato alla figlia.