Corriere della Sera (Roma)

Elettrosuo­ni e danza nelle antiche Terme

Museo Nazionale Romano, parte il festival «O»

- Natalia Distefano

Trentadue appuntamen­ti con il design, la danza, la musica, il teatro, il cinema e la fotografia, inseguendo quello che i latini esprimevan­o con l’esclamazio­ne «O»: ovvero un senso di gioia, dolore, stupore e ammirazion­e.

Da questa lettera alfabetica prende spunto il titolo dell’«O» Tempo di Festival, rassegna diretta da Cristiano Leone in programma da oggi al 24 giugno in diverse sedi del Museo Nazionale Romano: Palazzo Altemps, Terme di Dioclezian­o e Planetario. Una seconda edizione che presenta una formula rinnovata e multidisci­plinare, pronta ad attraversa­re molti spazi monumental­i delle antiche Terme, tra cui l’Aula Ottagona del Planetario e gli ambienti rinascimen­tali di Palazzo Altemps. In programma, una «carovana» di oltre cento artisti internazio­nali, con un bagaglio di lavori concepiti appositame­nte per questi spazi (a ingresso gratuito).

Ad aprire il festival, prodotto da Electa, l’architettu­ra. Oggi alle 19.30 al Planetario l’incontro «Love will save the world», con Massimilia­no e Doriana Fuksas. A partire dai progetti più iconici dello Studio Fuksas — Aeroporto di Shenzhen, La Nuvola, Archivi Nazionali di Francia — i due architetti raccontera­nno di quanto ricerca e innovazion­e siano elementi indispensa­bili nel processo creativo, per generare nuove armonie tra territorio, storia, luoghi del vivere quotidiano.

Tra gli ospiti attesi nelle prossime settimane, per la danza ci sono Anna Lea Antolini, Alessandro Sciarroni, Camille Mutel e il coreografo Sébastien Bertaud con la sua Utopia, in cui esplora nuove forme estetiche che verranno arricchite dai costumi di Maria Grazia Chiuri della maison Dior, dalla musica elettronic­a di Jon Hopkins e da una scenografi­a realizzata con la Nasa (Terme di Dioclezian­o, 6 giugno). Per la musica in arrivo Matteo Franceschi­ni con Jacopo Mazzonelli, Francesco Tristano con la presentazi­one di

Tokyo Stories, Chiara Civello e lo sciamanico Khalab con il suo misto tra sound afroameric­ano ed elettronic­a (esemplific­ato nell’album Black noise 2084), il quale incontrerà la storia millenaria delle opere ospitate a Palazzo Altemps.

Per il teatro atteso Il cielo e il sangue. Dialogo tra Galileo

e Artemisia Gentilesch­i, diretto da Guido Torlonia. Infine, per la fotografia, Eccellenza

italiana con i ritratti di Julian Hargreaves alle star nostrane: da Paolo Sorrentino a Federica Pellegrini, da Laura Pausini a Monica Bellucci.

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Movimenti Un momento di «Utopia» del coreografo Sébastien Bertaud

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