Taglio dei vitalizi entrato in vigore: bonifici dimezzati
Ecco i politici del Lazio colpiti dalla sforbiciata
Sono 272, in totale, i beneficiari del vitalizio tagliato tra ex presidenti della Regione, ex assessori e ex consiglieri del parlamentino della Pisana. Per il bilancio 2020 il risparmio sarà di 6 milioni e 100 mila euro, con una diminuzione dei costi pari al 32,4 per cento. Queste risorse, destinate a ripianare il disavanzo di parte corrente, potranno essere investite per la messa in sicurezza del territorio, i rifiuti e il servizio sanitario. Tra gli altri, da questo mese inizieranno a ricevere un versamento ridotto gli ex governatori del Lazio Piero Badaloni e Pietro Marrazzo (entrambi sostenuti dal centrosinistra), l’ex vice presidente della Regione, il centrista Luciano Ciocchetti, e Francesco Buonasorte, ex capo segreteria di Francesco Storace. Ma potrebbero arrivare una valanga di ricorsi: manca infatti una legge nazionale.
Nel 2018 Sono stati risparmiati 3,5 milioni
Sotto l’albero di Natale troveranno assegni più magri, asciugati in media del 20 per cento, gli ex consiglieri regionali rimasti in carica fino al 2012, per effetto della nuova legge nazionale sul taglio dei vitalizi, che nel Lazio sono stati definitivamente aboliti nel 2013.
Approvata un anno fa, la riforma previdenziale ha sancito il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo: cambiamento rilevante non solo nell’ottica di contenimento e razionalizzazione della spesa, ma anche per dare un segnale in tempi di forte sentimento antipolitico. Nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, nella quale a seguire i lavori sono stati i consiglieri delegati Gianluca Quadrana (Lista civica Zingaretti) e Devid Porrello (M55), l’indirizzo è stato poi recepito da tutte le amministrazioni locali con gli opportuni adeguamenti e il ricalcolo delle percentuali.
Nel Lazio la norma – entrata in vigore il 1° dicembre dopo aver ottenuto il via libera del Consiglio presieduto dal dem Mauro Buschini lo scorso 29 maggio - prevede un ulteriore ritocco dell’aliquota per quanti godono già di altri emolumenti connessi al cumulo di incarichi istituzionali. Tra gli altri, da questo mese inizieranno a ricevere un versamento ridotto gli ex governatori del Lazio Piero Badaloni e Pietro Marrazzo (entrambi sostenuti dal centrosinistra), l’ex vice presidente della
Regione, il centrista Luciano Ciocchetti, e Francesco Buonasorte, ex capo segreteria di Francesco Storace, che invece ha optato per la rinuncia al vitalizio preferendo il saldo dei contributi versati, al netto degli interessi, a fine mandato.
Per il bilancio 2020 il risparmio sarà dunque di 6 milioni e 100 mila euro, con una diminuzione dei costi del 32,4 per cento, soldi che saranno destinati a ripianare il disavanzo di parte corrente: un’iniezione di liquidità per interventi che vanno dalla messa in sicurezza del territorio ai rifiuti, fino al servizio sanitario.
Sono 272, in totale, i beneficiari del bonifico toccati dalla spending review: per due di loro l’importo sarà dimezzato, stralcio secco del 50 per cento. Per 19 eletti la riduzione sa55 rà tra il 43 e il 50 per cento; per 25 tra il 34 e il 42 per cento; per 40 tra il 30 e il 33 per cento; per 106 tra il 25 e il 30 per cento; per 22 tra il 20 e il 25 per cento; per 18 tra l’8 e il 20 per cento. Nel computo complessivo vanno calcolati anche 40 assegni di reversibilità, incassati da coniugi o figli del consigliere defunto, con una decurtazione media piuttosto sostanziosa, pari al per cento. La somma erogata ogni anno, 18 milioni e 976 mila euro, scenderà così a 12 milioni e 812 mila con un risparmio di 6 milioni e 100 mila euro.
Nonostante il rischio di essere travolta da una valanga di ricorsi in assenza di una disciplina di carattere nazionale, e mentre montavano lo spirito anti casta e la lotta ai privilegi bandiera del Movimento cin
que stelle, il Lazio è stata tra le prime regioni italiane a introdurre, nel 2015, il contributo di solidarietà ovvero il taglio dei vitalizi più consistenti per un massimo di tre anni, fino a scadenza della consiliatura.
Per effetto della manovra tra il 2015 e il 2017 sono stati recuperati 4 milioni, utilizzati per abbattere le liste d’attesa nella sanità. Nel 2018 per alcuni mesi si è tornati al vecchio sistema, finché con la seconda legislatura Zingaretti è stata approvata la nuova legge che introduce la sforbiciata (circa 3 milioni e mezzo di euro risparmiati). Tra un futuro senza più vitalizi e i tagli al pregresso, l’andamento tendenziale per i prossimi anni, secondo i calcoli fatti alla Pisana, lascia prevedere un ulteriore riassorbimento di risorse. Questi fondi molto probabilmente verranno destinati al miglioramento dei servizi socio sanitari e della qualità della vita.