Elisa, i Diari aperti racchiudono un’anima «green»
Domani al Palazzo dello Sport in un live che unisce pop e impegno ambientalista
«Alcune rivoluzioni sono iniziate dalla musica. Uniamoci e pensiamo all’ambiente nella quotidianità e alle risorse come non infinite». Con questo messaggio dall’animo «green» Elisa ha dato il via al suo ultimo tour «Diari Aperti Live», che domani sera fa tappa al Palazzo dello Sport (alle 21, piazzale Luigi Nervi. Biglietti: da 35 a 70 euro su www.ticketone.it. Info: 06.540901) mescolando musica e impegno ambientalista.
L’usignolo triestino del pop, annunciando le tappe nei palazzetti, ha infatti deciso di adottare duemila alberi sulla piattaforma online Treedom. E per sensibilizzare il pubblico alla causa, ogni concerto ospita uno spazio dedicato all’iniziativa. Anche a Roma, dove chi vorrà contribuire potrà adottare una pianta e seguirne la crescita a distanza su Treedom. Una ciliegina benefica che va ad aggiungersi al successo del progetto musicale partito un anno fa con l’uscita di Diari Aperti (Disco di Platino), proseguito con 50 date sold out nei teatri d’Italia, poi un fortunato tour europeo, l’uscita a sorpresa dell’Ep in inglese Secret Diaries, e l’ultimo doppio album Diari Aperti (Segreti Svelati) pubblicato un mese fa, che comprende la tracklist del disco originale – il decimo in studio in oltre vent’anni di attività – insieme a una serie di inediti (anche in inglese, come Soul e Thirst) e a una carrellata di duetti prestigiosi.
Da Calcutta a Carmen Consoli, da Brunori Sas a Carl Brave, da Rkomi a Francesco De Gregori. Elisa ha definitivamente incrociato la sua voce con ogni sfumatura del cantautorato italiano. E giocato con le sonorità: accarezzando l’indie (ormai mainstream) nel brano Se piovesse il tuo nome (certificato doppio Platino), assaporando il rap con Blu Part II ed esplorando la giovane scena romana in Vivere tutte le vite (con tanto di video girato in vespa tra vicoli e trattorie di Trastevere), senza mai lesinare perle melodiche come Promettimi, Anche Fragile (certificato Platino) e Quelli che restano.
Di queste canzoni, molte quelle che si ascolteranno nel live di domani, racchiuse in una scaletta che non tralascia nessuna nuance della parabola artistica di Elisa, scoccata nel 2007 con l’album Pipes
& Flowers del 2007 che le valse anche la Targa Tenco come Miglior opera prima, e che la rivista Rolling Stone ha inserito nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre alla posizione numero 74.
Una carriera nel segno della libertà espressiva, arrivata fino a oggi viaggiando sui toni inconfondibili della sua voce.