Lucia Ocone: «Una risata salverà il mondo»
L’attrice romana è tornata in tv con «Stati generali», il programma di Serena Dandini «Dico grazie a Boncompagni che intuì la mia anima comica»
Le ultime arrivate sono le protagoniste degli spot del «Radical Shock», lo spray che elimina l’educazione (grazie al «principio attivo dell’incivilina, a estratti di menefregolo e molecole di sticazzene»). Insieme alla signorina dell’Almanacco del giorno dopo e Winona la rider arricchiscono, nel programma Stati Generali (su Rai3 il giovedì sera) il tesoretto di maschere satiriche di Lucia Ocone. «Sono stata felicissima che Serena Dandini mi abbia chiamato nel cast, è la regina della comicità in tv, una grande autrice, con lei si lavora in gruppo, c’è molto spazio per la creatività», racconta l’attrice romana.
Come sono nati i nuovi personaggi?
«Lavoro sempre con il mio autore, Ennio Melone. La signorina dell’Almanacco è un omaggio dichiarato a Anna Marchesini, la più brava di tutte che mi ha sempre ispirato. Winona la rider che fa consegne in bicicletta “prevalentemente su tutta la superficie terrestre” e si ricorda quando il nonno le raccontava la favola delle ferie pagate permette di ridere, una risata amara, sui lavori precari di oggi».
E il Radical shock?
«Mi colpisce molto la perdita di umanità che stiamo vivendo, la normalizzazione del razzismo e dell’intolleranza. Ormai se sei attento, educato e gentile, ti danno del buonista o radical chic. Con Ennio l’abbiamo proposto a Serena. Mi fa piacere poter aiutare la gente a ridere anche su cose serie, mostrando il lato grottesco. Sono ottimista, credo che una risata possa salvare il mondo».
Ha scoperto presto di avere un talento da comica?
«Devo ringraziare Gianni Boncompagni. Ho cominciato a Non è la Rai, mai immaginando che avrei fatto l’attrice. Per me era divertimento puro, come andare in campeggio. Per gioco facevo le gag di Anna Marchesini, le sapevo tutte a memoria, facevo ridere le altre ragazze. Gianni se n’è accorto e si è inventato il personaggio di una maga. E mi sono buttata, in diretta, senza rete. Da vera incosciente».
Come reagirono i suoi?
«Sono nata a Albano Laziale, famiglia operaia. I miei mi hanno sempre appoggiato ma certo, avrebbero preferito il posto fisso, che so? Una bella assunzione alle Poste».
Boncompagni talent scout, altri incontri importanti?
«Con Paola Cortellesi ci siamo conosciute a Macao, lei faceva già teatro in compagnia con Furio Andreotti. Mi coinvolsero in uno spettacolo, mi sembrava di toccare il cielo con un dito. Poi è arrivata la vetrina di Mai dire gol con la Gialappa’s, fantastico».
Negli ultimi anni si è dedicata anche al cinema.
«Sì, dopo molte stagioni a Quelli che il calcio, che è stata un’esperienza importante, avevo bisogno di cambiare. Nel nostro mestiere non ci si può ripetere. E sono arrivate diverse offerte per il cinema e la fiction. E anche la radio con Luca Barbarossa. Spero ricapiti, per me che sono logorroica, è un mezzo stupendo».
Abita da oltre vent’anni al Quadraro. In fatto di case non ama i cambiamenti?
«Ci sono arrivata a 23 anni e ci sono rimasta. Non è lontano dai Castelli, è un quartiere popolare, mi piace. Ho riportato il paese qui, diciamo. Conosco tutti e con due gatti e un cane ci sto benone».
❞ Sono arrivata al Quadraro quando avevo 23 anni e ci sono rimasta. Non è lontano dai Castelli, è un quartiere popolare. Conosco tutti e con due gatti e un cane ci sto benone