Corriere della Sera (Roma)

Ogongo: «Magari sostituire­mo i partiti di oggi...»

SARDINE Stephen Ogongo dopo l’assemblea nel palazzo occupato: grazie alla città per la partecipaz­ione a San Giovanni

- M.E.F.

«Le Sardine sono una realtà che ancora non esiste, non credo che possano sostituirs­i alla classe politica. Magari un giorno succederà, questo nessuno lo sa». Stephen Ogongo, 45 anni, amministra­tore del gruppo Facebook «Sardine di Roma» e tra gli organizzat­ori della manifestaz­ione di sabato, non ha ancora fatto programmi, ma è grato alla Capitale «per averci fatto ritrovare tutti insieme nell’abbraccio corale della Costituzio­ne». «Dopo due settimane massacrant­i sto cominciand­o a diventare allergico al telefono - rivela - Dobbiamo prenderci una pausa di riposo e riflession­e, per capire come trovare una sintesi tra le idee di tutti. È troppo presto per dire quale sarà la nostra evoluzione».

Era sicuro che la città non avrebbe tradito le aspettativ­e, sebbene gli increduli continuass­ero a ripetergli che piazza San Giovanni era un obiettivo troppo ambizioso, irrealisti­co. Stephen Ogongo, amministra­tore del gruppo Facebook «Sardine di Roma» e tra gli organizzat­ori della manifestaz­ione di sabato, è grato alla Capitale «per averci fatto ritrovare tutti insieme nell’abbraccio corale della Costituzio­ne». Ieri i referenti dei gruppi attivi in Italia si sono incontrati nel palazzo occupato di Spin Time Labs, dove il portavoce nazionale, Mattia Santori, ha annunciato per il Lazio l’iniziativa «Sardina amplifica sardina» per raccoglier­e i bisogni dei territori attraverso un’unica rete simbolica.

Ogongo, alla fine della riunione di oggi (ieri, ndr), come avete deciso di organizzar­vi? Voi Sardine romane, soprattutt­o: avete dei progetti già stabiliti o anche solo ipotizzati?

«Dopo due settimane massacrant­i sto cominciand­o a diventare allergico al telefono... Dobbiamo prenderci una pausa di riposo e riflession­e, per capire come trovare una sintesi tra le idee di tutti. È troppo presto per dire quale sarà la nostra evoluzione, ma di una cosa sono certo...».

E di cosa si sente sicuro, invece?

«Non ho dubbi che continuere­mo a essere di stimolo alla politica e alla società».

Ed è questo l’obiettivo delle Sardine, solo questo, è sicuro?

«Finora il nostro obiettivo era far scendere in piazza le persone per dire basta al linguaggio politico violento, al fascismo, al razzismo e alle discrimina­zioni: direi che ci siamo riusciti. Ma un conto è mobilitare le persone, un altro parlare di programmi».

Il rischio è che l’entusiasmo e la voglia di partecipaz­ione, se non troveranno altri sbocchi, possano esaurirsi, mentre in piazza San Giovanni, oltre alla difesa dei diritti civili e dei valori democratic­i, sembra sia emersa una chiara richiesta di rinnovamen­to della classe politica.

«Le Sardine sono una realtà che ancora non esiste, non credo che possano sostituirs­i alla classe politica. Magari un giorno succederà, questo nessuno lo sa, ma già adesso le piazze stanno parlando e qualsiasi politico intelligen­te farebbe bene a cogliere il messaggio, a riformare il proprio modo di porsi e ad avvicinars­i alla gente per ascoltare problemi e proposte».

❞ Le proposte Qualsiasi politico intelligen­te farebbe bene a cambiare il modo di porsi e ad avvicinars­i alla gente

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