Corriere della Sera (Roma)

Tutta la storia di «Er cane», un caso editoriale

Kraushaar si è ispirato alla sua cagnolina Mimì per creare un marchio di successo

- di Maria Rosaria

La vita della trovatella meticcia molto presto diventerà anche un documentar­io

Mimì arriva da Viterbo, è una trovatella meticcia di 4 anni, taglia piccola. Con un carattere notevole. Lei non è più solo una cagnolina che gira per Trastevere con Emanuele Kraushaar, il suo padrone. Lei è «Er cane», ovvero un logo, un marchio (depositato) e una collana editoriale che produce libri, calendari, magneti, poster di grande successo.

Tutte microstori­e ispirate alla cucciola, icona del rapporto esclusivo che spesso si crea tra padrone e animale. Pensate per la parte scritta da Kraushaar e per quella grafica da Enrico Pantani. L’amore per Mimì e per la scrittura breve hanno fatto esplodere il fenomeno editoriale, nato sui social. Quando Emanuele, autore e scrittore, ha iniziato a scrivere frasi breve dedicate a «Er cane». Lei è arrivata per caso nella vita del suo padrone, ma poi è diventata centrale, come accade spesso. «Improvvisa­mente Mimì ha messo in riga la mia vita - spiega l’editore - per sintetizza­re il nostro rapporto e la nostra vita ho scritto Io e er cane, er cane e io e l’ho postato su Fb». Poi condivisio­ni, like e migliaia di visualizza­zioni dei primi video di Mimì, corredati dalla scrittura sintetica del suo compagno umano, hanno fatto il resto.

Difficile venire a capo di come possa nascere un fenomeno editoriale in tempi volatili di condivisio­ni e di passioni temporanee, ma le frasi dedicata a «Er cane» non girano più solo sui social, ma si trovano appese sui frigorifer­i, accompagna­no lo scorrere dei mesi, si possono sfogliare il pomeriggio sul divano. «La verità è che una parte del merito va anche a Roma e alla romanità - continua Emanuele perché dopo la milionesim­a volta che mi hanno chiesto come sta “er cane”, “che dice er cane”, e alle mie continue risposte “è una femminucci­a e si chiama Mimì”, ho capito che a Roma esiste solo “er cane” e non ci si può fare nulla».

Fondamenta­le poi è stato l’incontro con Pantani che ha animato graficamen­te le frasi create da Kraushaar, «credevo fosse amore, invece era er cane», «più stai cor cane, più er cane vuole stare con te», «il mio psichiatra è er cane», «va dove ti porta er cane», «certe passeggiat­e cor cane non finiscono, fanno dei giri immensi poi ritornano», sono diventate vignette che raccontano con un disegno e poche parole i nostri tempi.

Ma la vita del Er Cane cresce, la Tic edizioni che lo produce ha due punti vendita, uno a via Bertani a Trastevere e l’altro a Marconi e presto diventerà un film. «Sono stato contattato da una documentar­ista - continua - che vuole raccontare la giornata di Mimì dal risveglio fino alla sera». Intanto nella quotidiani­tà di Mimì è arrivato anche un gatto. Si chiama Tina lo ha adottato Pantani e anche lei è entrata nell’immaginari­o della collana editoriale. Così la cagnolina ora se la deve vedere con: «er gatto se ne frega der cane», «er gatto non paga l’affitto», «er gatto non mangia bio».

Il film

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy