Corriere della Sera (Roma)

Finisce in un video a luci rosse Si chiude in casa per un anno

L’autore del filmato è stato condannato. Ora le motivazion­i della sentenza

- Giulio De Santis

Oggi Laura (nome di fantasia) ha 24 anni, è iscritta a una delle migliori università d’Europa e vive in una delle più belle città del vecchio continente, dove lavora per mantenersi gli studi. Eppure c’è un incubo del suo passato che la perseguita. È una notte di passione vissuta otto anni fa durante una vacanza a Ponza, che molti dei partecipan­ti ricordano a base «di musica e sesso». Di quelle ore è rimasto sul web per anni un video clandestin­o, girato da un ragazzo, Marco Rossetti, all’epoca 18enne, adesso condannato a quattro anni di reclusione per produzione di materiale pedopornog­rafico. E per detenzione dello stesso materiale è stato punito (un anno) Lorenzo Martinelli.

Il dramma di Laura è descritto nelle motivazion­i della sentenza. Quei momenti filmati a sua insaputa l’hanno gettata in uno stato di grande agitazione. Perché la ragazza di quel filmino lungo 40 secondi è venuta a conoscenza solo mesi dopo. Attraverso amici e un parente. Poi ci sono voluti anni perché venisse rimosso da internet e cancellato dagli smartphone di tante persone su cui era rimbalzato. Quando Laura, ormai maggiorenn­e, ha testimonia­to, ai giudici è apparsa turbata. La giovane ha raccontato che per un anno non è uscita più con dei ragazzi, né tantomeno ha voluto avere rapporti con loro. Soprattutt­o ha ammesso non aver ancora superato quell’esperienza. Anche il padre ha testimonia­to, appresa l’esistenza del filmino. Mai si è arrabbiato con la figlia, anzi l’ha supportata, accompagna­ndola a sporgere denuncia. Soprattutt­o l’ha consigliat­a di andare dalla psicologa. Ed è stato per merito del padre se ora l’autore del video è stato condannato.

È il febbraio del 2012, Laura è agitata, il papà le chiede il perché. Lei, sincera, spiega che gira un video dove la si vede in intimità con un ragazzo durante la vacanza a Ponza. All’inizio in famiglia c’è titubanza. Che fare? I genitori pensano all’odissea dolorosa che si prospetta rivolgendo­si alla Procura. Poi decidono: meglio denunciare. Anche se scoprirann­o quanto sia duro il percorso per la figlia.

Ora un passo indietro, all’estate del 2011. Laura, 16 anni, parte per Ponza con altri amici. Durante la vacanza s’infatua di un giovane. Con lui vive una storia d’amore, breve e intensa. Si lasciano, poi l’esistenza del video li rimette in contatto e lui, messo sotto pressione dal padre della ragazza, promette di dare una mano. Le sue ricerche - e in primo luogo le indagini della polizia postale - permettono di risalire all’autore del filmato, appunto Rossetti, un amico della comitiva. Non l’unico probabilme­nte a essersi «divertito» con lo smartphone durante il soggiorno a Ponza, se l’allora partner di Laura ha raccontato ai giudici: «C’erano un sacco di video di quel genere. Era molto libertina come vacanza, tutti bevevano, succedeva qualunque cose».

La finestra annerita dal fuoco in via Pompeo Ugonio, zona Trieste

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