Carabinieri: unificate reti audio, video e web
L’Arma dei carabinieri rivoluziona le proprie reti di comunicazione. Il progetto è già stato avviato in 5 regioni, coinvolgendo i comandi legione, provinciali e compagnia e nel corso del prossimo anno, interesserà anche i reparti del Lazio per poi estendersi su tutto il territorio nazionale.
La nuova infrastruttura tecnologica, realizzata dalla multinazionale Ict Avaya, consente di unificare tutte le comunicazioni audio, video e web. In questo modo le chiamate che arrivano ai telefoni fissi degli uffici possono essere direttamente smistate sugli smartphone dei carabinieri qualora questi non siano in sede e siano impegnati fuori in altre operazioni. Un sistema che garantisce quindi una migliore reperibilità e un’integrazione delle utenze telefoniche e che potrà facilitare le comunicazioni tra cittadini e forze dell’ordine e tra gli stessi reparti. Il cuore del progetto si trova proprio nel Lazio. Tutte le applicazioni centrali risiedono, infatti, nel data center del Comando generale dei carabinieri, a Roma.
Per ora le regioni già agganciate alla piattaforma sono Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria, dove i carabinieri coinvolti sono circa 12 mila. Obiettivo è sostituire le tradizionali centrali telefoniche e uniformare le tecnologie di rete su tutto il territorio.
«Avere un’unica infrastruttura - spiega il maggiore Cristiano Bernardini del Comando generale dell’Arma - ci permetterà non solo di migliorare le comunicazioni, ma anche di monitorare costantemente il funzionamento di tutte le centrali telefoniche e di ottimizzare i costi di gestione e manutenzione, con risparmi di almeno il 20% rispetto a oggi».
Ma la sfida è anche quella di mantenere alti i livelli di sicurezza. «Le forze dell’ordine ed i servizi di emergenza si trovano oggi ad affrontare un ambiente in cui prevenire e gestire le minacce è sempre più difficile - sottolinea il country manager di Avaya Italia, Massimo Palermo -. Per superare queste criticità, comunicazione, collaborazione, accesso ed analisi dei dati real-time diventano fondamentali». La componente centrale dell’infrastruttura è stata collocata in due data center diversi, con l’obiettivo di limitare i rischi di arresto delle comunicazioni in caso di attacchi informatici.