Regali di Natale Flop dei vestiti, alimentari boom
Abbigliamento giù (15%) rispetto al 2018 Tengono lusso, giocattoli e tecnologia
Niente vestiti, scarpe o giacconi sotto l’albero: secondo il presidente di Confesercenti Valter Giammaria «per l’abbigliamento c’è stato un crollo del 15% nei confronti dell’anno scorso». Numeri negativi a due cifre drammatici che si vanno ad aggiungere al calo di vendite già registrato negli anni precedenti. La colpa, per Giammaria, è del Black Friday alla fine di novembre e dei saldi troppo ravvicinati (inizieranno nel Lazio il 4 gennaio). C’è stata, invece, una grande attenzione nei regali per i bambini, sia nei giocattoli che nell’abbigliamento, dove si è registrato un aumento del 5-6% rispetto al 2018. Ma questo Natale ecco un vero boom per il cibo, sia per il pranzo del 25 dicembre, per il quale la Coldiretti ha calcolato che si sono spesi circa 98 euro a famiglia, che perché gli acquisti di food sono cresciuti del 9%. E «tengono» i regali tecnologici.
Icommercianti romani tracciano così i primi bilanci sui consumi di questo Natale: per la Cna, a conti fatti c’è una sostanziale «tenuta». Per confcommercio, invece, il trend è negativo. Nubi nerissime per Confesercenti a causa del crollo dei regali in cappotti e abiti. In più si fa avanti un nuovo modo di acquistare e scegliere i regali, con la crescita dell’online, oppure seguendo le indicazioni dei social media. Ma il vero boom è quello del cibo.
«Abbiamo rilevato facendo dei sopralluoghi in punti commerciali strategici - spiega Giovanna Marchese Bellaroto, la presidente della Cna Commercio - non solo nel centro storico, ma anche in quartieri che hanno un assetto commerciale stratificato e ben assortito, una sostanziale “tenuta” rispetto l’andamento negativo dell’anno scorso. La situazione, insomma, non è peggiorata, ma nemmeno migliorata come auspicavamo. Cosa che sarebbe invece potuto accadere se la città si fosse dotata con una programmazione lungimirante dei servizi essenziale, come i trasporti: sono mancate le metropolitane e gli autobus, per fortuna non c’è stato il prolungamento della Ztl fino alle 19 che per il Centro stata la salvezza». E, secondo la Cna Commercio, una boccata d’ossigeno è arrivata anche «dal mancato aumento dell’Iva che incombeva su tutti i settori merceologici», mentre si è registrata perfino una certa positività «dove sono stati attivati i progetti di reti d’impresa». Sulla stessa linea la Confcommercio: «Come è andata? In linea con gli altri anni», risponde il presidente di Federabbigliamento e della Confcommercio centro storico, David Sermoneta, «ovvero secondo il trend negativo che da tempo denunciamo per i saldi anticipati e le promozioni su Internet». Il periodo natalizio «non vede più l’afflusso di gente di qualche anno fa - aggiunge - anche se in questi giorni abbiamo
❞ La situazione non è migliorata come speravamo
Giovanna Marchese Bellaroto
Il trend è negativo come da tempo denunciamo per i saldi anticipati e le promozioni sul web
David Sermoneta
Giammaria: «Molti acquisti col Black Friday e i saldi sono troppo ravvicinati»
C’è stato un ritorno alla tavola soprattutto per i prodotti a «chilometro zero» o artigianali
notato una piccola ripresa del lusso, soprattutto dei brand più famosi». Anche per David Sermoneta, però, si paga il prezzo «dei disservizi, con le metropolitane mezze ferme, i parcheggi non collegati e un traffico delirante». Le cifre le dà la Confesercenti con il crollo dell’abbigliamen
to e la leggera crescita dei regali per i bambini. «Purtroppo il grande crollo nella vendita degli abiti è dovuto alla mancanza di regole - fa notare Valter Giammaria - e alla mancanza di controlli: dopo il Black Friday gli sconti non sono mai finiti e, nonostante i prezzi ribassati, i conti non sono andati bene».
Ma il vero boom è stato nel cibo: per Coldiretti c’è stato un aumento medio della spesa del 9%, e le famiglie per il pranzo di Natale hanno speso in media 98 euro. Un ritorno alla tavola per le motivazioni più diverse, soprattutto per i prodotti a «chilometro zero» o artigianali, che ha visto, sempre per la Coldiretti l’85% dei pranzi preparati in casa, con il record di una media di 3,8 ore trascorse in cucina. Oppure al computer: lo shopping ha anche cambiato i modi di acquisto, che in questo periodo costituiscono il 35% del fatturato delle imprese. Molti acquisti online, come nelle grandi capitali europee, anche a Roma dove sparisce la tendenza alla corsa al regalo all’ultimo minuto. E la fashion blogger, Ida Galati, tra le più seguite su Instagram sostiene: «Il 54% dei consumatori ha tratto ispirazione dai social media per gli acquisiti natalizi».