Raccolta rifiuti nel caos da San Pietro all’Eur Cassonetti incendiati
Roghi a Prati, Montemario, Nomentano e Tuscolano. Ipotesi dolosa
Da San Pietro a Balduina e Parioli, dall’Eur a San Giovanni, la città è invasa dagli scarti di Natale: in molti quartieri i cassonetti sono stracolmi, tra i sacchi strappati e riversi sui marciapiedi. Ieri mattina polizia e vigili del fuoco si sono dovuti occupare di almeno 10 cassonetti bruciati a Prati, Montemario, Nomentano e Tuscolano: possibile l’ipotesi dolosa dei roghi. Stamattina alle dieci è convocata la giunta Raggi per stabilire il sito dove costruire la discarica vista la chiusura di Colleferro, la scelta sarà probabilmente Tragliatella. In piazza del Campidoglio ci saranno le proteste dei residenti della zona vicino Bracciano.
Proteste Stamattina i residenti di Tragliatella vanno in Campidoglio (durante la riunione di giunta): «No alla discarica» Ama I sindacati accusano l’azienda: «Non ha ancora approvato il bilancio 2017, nè ha fatto le assunzioni promesse»
Scatoloni con la scritta «Auguri», giocattoli e avanzi di cibo. C’è di tutto tra i rifiuti che debordano dai cassonetti, tra i sacchi strappati e riversi sui marciapiedi. Da San Pietro a Balduina e Parioli, dall’Eur a San Giovanni, la città è invasa dagli scarti di Natale. Ieri mattina polizia e vigili del fuoco si sono dovuti occupare di almeno 10 cassonetti bruciati a Prati, Montemario, Nomentano e Tuscolano: possibile l’ipotesi dolosa dei roghi. Davanti alla scuola al Fleming dove andavano Gaia e Camilla, le ragazze travolte e uccise dieci giorni fa mentre attraversavano Corso Francia, l’immondizia è ancora abbandonata a terra, nonostante le denunce dei giorni scorsi.
«Situazione sotto controllo», avevano assicurato da Ama. Ma la municipalizzata in crisi sulla raccolta, ora dovrà affrontare il caos dei flussi di smaltimento, in previsione della chiusura della discarica di Colleferro il 16 gennaio prossimo. Un aiuto è giunto dall’accordo con la Regione Abruzzo per 70 mila tonnellate l’anno e molto altro si risolverà con il bando per inviare i rifiuti all’estero, ma tra pochi giorni 1.000 tonnellate al giorno di scarti su circa 3.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati non avranno un conferimento sicuro.
Intanto scade oggi il termine per stabilire il sito dove costruire la discarica che sostituirà Colleferro, ma ci vorrà un anno mezzo almeno per terminare i lavori. La scelta sarà della sindaca Raggi. Poi la sua giunta dovrebbe approvare una delibera, in base all’accordo raggiunto il 20 dicembre con la Regione, atto che ha scongiurato il commissariamento. L’ipotesi più accreditata rimane quella di Tragliatella, ma i residenti vanno stamattina (alle 10) in piazza del Campidoglio a protestare durante la riunione di giunta. E dalla rete «No discarica» composta da 35 associazioni tra comitati, pro loco e Comuni di Bracciano, Cerveteri, Fiumicino e Ladispoli, promettono manifestazioni e nuove proteste se la scelta del Comune sarà confermata.
«È ora dei termovalorizzatori», attaccano da Fratelli d’Italia i consiglieri del XV Municipio, Giuseppe Calendino e Marco Visconti. E dal Pd i consiglieri regionali, Emiliano Minnucci e Michela Califano, ribadiscono: «Il sito non è idoneo, ci sono aziende agricole, strutture ricettive, centri residenziali: se la Raggi vuole far morire un territorio già socialmente strutturato, venga qui e lo dica a tutti questi cittadini che rischiano la salute». Intanto i sindacati di Ama accusano l’azienda sui conti 2017 non ancora approvati. «Mancano i due principali impegni presi da Stefano Zaghis al suo insediamento — attaccano Natale di Cola e Giancarlo Cenciarelli del Cgil Funzione pubblica —: la conclusione dell’iter sul piano di assunzioni che doveva già essere varato e il bilancio del 2017 ancora in sospeso».