Astice, fegato d’oca e bollicine Il lusso sfrenato degli chef
Cucine aperte e conto alla rovescia goloso nella notte di San Silvestro. Tra bollicine, piatti gourmet e cocktail d’autore, Roma si scopre più buongustaia che mai, con menù per tutti i gusti e veglioni da capogiro. Come quelli, gettonatissimi, sulle terrazze panoramiche degli alberghi di lusso. All’Eden stupisce ancora Fabio Ciervo, chef stellato che a Capodanno regala piatti come la crème brulée di fegato d’oca e melograno. Al The Flair del Sina Bernini Bristol (amatissimo dalle star del cinema) chef Alessandro Caputo presenta i tortelli d’astice con ristretto di pesce alla camomilla. Da Imàgo all’Hassler chef Andrea Antonini propone un sofisticato manzo wagyu con tartufi e funghi. E per chi, invece, non ama cenare ad alta quota c’è il ristorante stellato Moma con chef Andrea Pasqualucci che porta in tavola il piccione in due cotture, cacao crudo e mela cotogna. Mentre chef Lele Usai nel suo Il Tino (una stella Michelin) seduce il palato con un risotto agli scampi affumicati e vaniglia. Ancora pesce «stellato» all’Enoteca La Torre con chef Domenico Stile e l’uovo di quaglia in infusione di tè nero con trombette dei morti e taleggio. O ancora da Acquasanta, dove chef Enrico Campo fa incontrare ostriche, rape rosse e gin. Infine Adelaide al Vilòn, dove la cucina di Gabriele Muro è esaltata dai cocktail di Magdalena Rodriguez con il suo «Carmin», per brindare fino al mattino.