Nuova discarica, la ditta accelera
Ferrara, ex capogruppo grillino, ha votato contro: «È mancata la programmazione, colpa nostra» La Ngr pronta a presentare il progetto alla Regione. Continua lo scontro tra M5S e Raggi
I proprietari della cava di Monte Carnevale accelerano: la Ngr corre per disegnare il progetto da presentare alla Regione in modo da aprire la conferenza dei servizi. Tempo stimato: un mese circa, come da richiesta della Pisana che vorrebbe l’impianto in funzione entro il 2020. Ma se l’iter va avanti spedito, in Campidoglio continuano gli scontri: stasera, dopo la seduta in Aula, Raggi si confronterà con i consiglieri dissidenti (i 12 che martedì hanno votato le mozioni FdI e Pd) che proveranno a farle ritirare la delibera con l’indicazione di Monte Carnevale per i rifiuti della Capitale. Tra i «ribelli» anche l’ex capogruppo M5S, Paolo Ferrara. Che ammette: «Ci sono colpe anche nostre».
Da una parte l’accelerata della Ngr-New Green Roma, che ha la proprietà della cava nella Valle Galeria dove la giunta Raggi ha deliberato di allestire la discarica salva-Roma. Dall’altra il tentativo del manipolo di dissidenti grillini, i dodici che martedì hanno votato insieme alle opposizioni per dire no alla discarica, che stasera — in una maggioranza in Campidoglio che si preannuncia «infuocata» — proveranno a frenare la sindaca nella sua decisione di stipare i rifiuti della Capitale a Monte Carnevale.
La pratica dei tecnici, al momento, supera in velocità la teoria dei politici, però. Dopo il consulto con l’Ama, infatti, la Ngr ha accelerato per disegnare il progetto sulla nuova discarica con l’obiettivo di presentarlo il prima possibile alla Regione, in modo da avere i requisiti per chiedere formalmente l’apertura della conferenza dei servizi decisoria. Tempo stimato per l’operazione: meno di 30 giorni, quindi dossier alla Pisana entro il primo marzo. Come da richiesta dei tecnici regionali, si vorrebbe chiudere la pratica rapidamente per far sì che l’impianto a Monte Carnevale sia in grado di accogliere rifiuti già entro il 2020.
E naturalmente un iter più che avviato alza, se possibile, il livello di tensione in Campidoglio, dove c’è attesa per il summit di maggioranza M5S.
Raggi a confronto con i dissidenti che, votando le mozioni di FdI e Pd, martedì hanno di fatto bocciato la scelta fatta su Monte Carnevale. Ma «la fiducia nella sindaca c’è», ribadisce il capogruppo grillino Giuliano Pacetti. La frattura interna anche, però. Gli ultras anti-discarica, sette sui dodici dissidenti, dichiarano di essere pronti a dare battaglia anche se, più pragmaticamente, sperano in una retromarcia «responsabile» di Raggi. E confidano nella protesta che monta dai territori nei confronti, sì, del Campidoglio, ma anche della Regione con cui la sindaca è accusata di aver stretto «un patto folle».
Non è un caso, infatti, che ieri Daniele Diaco, presidente della commissione Ambiente in conflitto con Raggi sul caso
In rivolta Dai pentastellati accuse a Zingaretti: «Patto folle tra lui e la sindaca»
discarica, abbia postato tutto il suo disappunto verso la Regione, considerata l’autentica mandante della delibera firmata dalla sindaca su Monte Carnevale. «Paradosso Regione Lazio: si permette di “predicare” bene sulla gestione dei rifiuti intimandoci di costruire una discarica per poi razzolare male, malissimo, al momento di affrontare direttamente la questione», scrive Diaco. Che, citando dati Ispra, racconta la «catastrofe» della Pisana sul fronte della gestione del ciclo «basata su affidamenti diretti al monopolista Manlio Cerroni». E che dà i numeri della crisi, secondo lui plasticamente rappresentata dai «162 tir colmi di immondizia che ogni giorno partono dal Lazio alla volta di altre regioni in grado di fare ciò che Zingaretti è incapace di mettere in atto». La chiosa, poi, scalda l’attesa del confronto di stasera: «La Regione sta mettendo in difficoltà Roma Capitale e i suoi abitanti. Un’avversione, quella di Zingaretti, di carattere squisitamente politico. Noi, ovviamente, non molliamo. Seppure tra mille difficoltà causateci dai veri artefici di tutto questo, riusciremo a venirne fuori e a dare risposte concrete».