Corriere della Sera (Roma)

IL GOVERNO DAVANTI A UN BIVIO

Il governo davanti al bivio

- Di Edoardo Segantini

La cattiva gestione del ciclo dei rifiuti è arrivata a un punto tale di marcescenz­a che oggi siamo costretti, come ha scritto Giuseppe Di Piazza su queste pagine, ad augurarci che venga costruita - e presto - un’altra discarica. Per forza. Viviamo da anni una tragicomme­dia dell’assurdo: nella città più maleodoran­te d’Italia si paga la Tari più alta. Qualsiasi rimedio, anche quello finora più aborrito, sembra dunque il benvenuto.

Ma questa non può essere la conclusion­e di un percorso, semmai il punto d’inizio di una ripartenza: e possibilme­nte superando due limiti. Innanzitut­to non si può continuare a dare per scontata l’opposizion­e al termovalor­izzatore, che peraltro è stata prima un’esclusiva dei grillini e poi si è estesa ad altri soggetti politici (vedi il no del sindaco leghista di Tarquinia all’impianto proposto dalla municipali­zzata milanese A2A). Il termovalor­izzatore, come dimostrano le esperienze europee e italiane, a Milano, a Brescia e ad Acerra, è al contrario una parte essenziale della soluzione: una buona soluzione economica, ecologica e non invasiva. E l’alternativ­a del «non fare» si è dimostrato che porta solo degrado.

I n secondo luogo bisognereb­be rivedere l’idea che il rebus rifiuti possa essere risolto nell’ambito dell’amministra­zione comunale. Ormai è chiaro che questo miracolo non possiamo aspettarce­lo. Il contributo decisivo alla soluzione del problema dovrebbe invece arrivare dal governo e passare attraverso l’adozione di un piano straordina­rio per la Capitale. Un piano capace di mettere in campo tutte le scelte indispensa­bili (a partire dal termovalor­izzatore) e di mettere fine, gradualmen­te ma nei tempi più rapidi possibili, allo scandaloso export di spazzatura romana verso altre regioni d’Italia. Forse si scontenter­ebbe qualcuno, ma la maggioranz­a degli italiani, e non solo dei romani, sarebbe grata. A questo punto uno potrebbe obiettare: ma come si può pensare che un’alleanza precaria come il governo giallo-rosso, con un M5S al momento acefalo e in preda a una battaglia interna, possa trovare l’intesa per un’operazione di tal genere? L’obiezione è più che sensata. Ma il test dei rifiuti romani, a seconda che sia superato o neppure affrontato, darà una spinta oppure una mazzata alla credibilit­à del governo. E non solo a quella, residua, della sindaca Raggi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy