Corriere della Sera (Roma)

Da Lodi a New York, l’autobiogra­fia di Martino Midali

Il ricordo della Melato, gli abiti, il successo Oggi la presentazi­one con Stefania Sandrelli

- Flavia Fiorentino

«Ho capito di avercela fatta quando ho visto Mariangela Melato vestirsi nei miei negozi. Capitava in Brera a Milano, ma anche nella boutique di Brescia. Era la fine degli anni Ottanta, volevo mettere alle donne i pantaloni o le gonne con l’elastico in vita e mi prendevano per pazzo. Invece a Mariangela piacevano e per me fu una conferma importante. Ci amava tanto e una volta che era a Piacenza per lavoro ed era passata da noi, invitò a teatro tutti i commessi e li volle in prima fila».

Martino Midali, 68 anni, il self made man della moda, partito poco più che adolescent­e da un piccolo paese in provincia di Lodi fino a conquistar­e il cuore della Grande

Mela a New York, si racconta per la prima volta nell’autobiogra­fia La stoffa della mia vita, un intreccio di trama e ordito, scritta con Cinzia Alibrandi (Cairo editore) che sarà presentata stasera (alle 17.30 da Oliver & Co, via Stefano Porcari 7) insieme a Stefania Sandrelli, amica e cliente, che leggerà brani del libro.

Trenta capitoli densi di ricordi, immagini, emozioni in cui si snoda il cammino di un uomo, definito dalla stampa internazio­nale «Il mago delle t-shirt» e «Il re del jersey», che ha sempre amato le donne cercando di valorizzar­le attraverso vestibilit­à morbide e confortevo­li ma non per questo meno attraenti. «Nel mio periodo americano, che è durato fino al crollo delle torri gemelle nel 2001, poi ho deciso di tornare in Italia e investire qui, avevo tra le mie clienti Barbra Streisand — aggiunge lo stilista — che comprava cinque-sei completi di cachemire all’anno. Non voleva sconti ma riuscì a farmi fare, solo per lei, anche i pantaloni che non erano in collezione».

Citando Kerouac per rievocare quelle atmosfere di grande libertà e creatività, quando sulle strade del mondo sembrava possibile incontrare tutto e tutti, Midali si definisce «un figlio dei fiori», alla continua rincorsa di un sogno. Così per lui la moda rappresent­a «una filosofia, un gusto che si può suggerire per una, cento, mille donne senza imporre canoni».

Le taglie, caso rarissimo tra i marchi di tendenza, vanno dalla «S» alla «XXL» e l’offerta dei tessuti, le proposte stilistich­e, gli adattament­i di portabilit­à abbraccian­o un target trasversal­e che si adatta a diverse età, stili, appartenen­za sociale e culturale. «Posso dire di sentirmi soddisfatt­o delle sfide vinte e dei risultati ottenuti nella mia carriera— conclude il designer — certo vorrei che l’azienda, dove oggi lavorano 250 persone, guardi al futuro con fiducia. Da appassiona­to di astrologia sento che presto arriverà la persona giusta per affiancarm­i».

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Self made man Martino Midali, stilista, 68 anni, autore di un’autobiogra­fia

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