«Corso Francia, semafori nuovi»
Dopo gli articoli del Corriere, Stefàno annuncia: «Più tempo ai pedoni per attraversare»
Dopo la campagna di sensibilizzazione avviata dal Corriere, durerà di più il verde ai semafori per i pedoni su corso Francia. Lo ha promesso Enrico Stefàno, presidente della commissione Mobilità del Campidoglio. Intanto Prati, Delle Vittorie e Trionfale sono invase da piccoli cantieri, spesso abbandonati, con reti arancioni che delimitano buche, radici di alberi e tombini sconnessi.
Per i semafori di corso Francia si avvicina la svolta. La durata del verde pedonale potrebbe essere presto allungata, rassicurando così gli abitanti della zona che, all’indomani dell’incidente costato la vita a Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, travolte dal suv guidato da Pietro Genovese la notte fra il 21 e il 22 dicembre scorsi, avevano messo sotto accusa due aspetti: i 30 secondi di verde concessi dagli impianti sulla strada simbolo di Roma Nord ai pedoni che devono passare sui cinque attraversamenti (dal viadotto di via del Foro Italico all’incrocio con via di Vigna Stelluti), sia – e soprattutto – gli appena 3 secondi di lampeggiante (sempre verde) prima che scatti il rosso.
Per il presidente della commissione Mobilità del Comune, Enrico Stefàno, infatti, «non c’è alcun problema nell’allungare di qualche secondo il tempo dei semafori pedonali di corso Francia, si tratta solo di un adeguamento tecnico. Se questo è sufficiente per tranquillizzare gli abitanti, allora lo faremo. Perché dal punto di vista tecnico – aggiunge – l’ufficio dell’Agenzia per la mobilità che si occupa degli impianti ha già ravvisato la regolarità di quei semafori e il fatto che rispettano la legge».
D’altra parte, come è stato confermato proprio dal Comando generale dei vigili urbani, già pochi giorni dopo la morte di Gaia e Camilla gli agenti del XV Gruppo della municipale, avevano interpellato la ditta che si occupa della manutenzione degli impianti per chiedere se fossero a posto, e se i tempi del verde pedonale fossero quelli previsti dal Codice della strada. Tre secondi sono infatti quelli che si possono applicare – come periodo minimo, però – a strade con un limite di velocità di 50 chilometri all’ora. Proprio come corso Francia. I residenti tuttavia non pensano che siano sufficienti per un attraversamento senza rischi, partendo soprattutto dalla considerazione che la carreggiata è larga 40 metri. Chi è giovane, viene sottolineato, ce la fa tranquillamente, ma ci sono intere categorie di persone, come anziani, ma anche donne con passeggini, o semplicemente chi trascina un trolley, che devono allungare il passo per non ritrovarsi ancora in mezzo alla strada quando per i pedoni scatta il rosso e partono i veicoli. Senza contare appunto che i tre secondi di margine con il semaforo lampeggiante sono davvero pochi. Da qui anche le recenti proposte – con una lettera firmata da 100 persone, compresa la madre di Gaia, Gabriella Saracino – di costruire un ponte pedonale o rispolverare un progetto del 2010 per un sottopasso. Ora forse sarà sufficiente un intervento di pochi minuti sulla scheda di ogni semaforo per allungare quei tre secondi.