Corriere della Sera (Roma)

Pellegrini, un caso Fonseca ai tifosi: «Sostenetel­o»

«Sosteniamo­lo, ama la squadra come nessuno»

- di Luca Valdiserri

Sembrava un amore eterno, ma il calcio è fatto così: fino a Natale eri un simbolo, adesso sei diventato un problema.

I fischi che l’Olimpico ha riservato a Lorenzo Pellegrini, al momento della sostituzio­ne nella deludente partita contro il Gent, non sono una novità assoluta. È capitato a tanti, anche campioni affermati, di beccarsi una contestazi­one. I fischi al numero 7, però, sono qualcosa di più. Hanno la forza del simbolo. Lorenzo Pellegrini, dopo gli addii di Totti, De Rossi e Florenzi, è rimasto l’unico «romano romanista» della rosa. Prodotto del vivaio e erede di Totti, per ammissione del Capitano, ha iniziato la stagione alla grande e - dopo una microfratt­ura al metatarso che lo ha tenuto fuori dal 29 settembre al 24 novembre - ha proseguito fino alla sosta per le feste: il primo gol in maglia azzurra (Armenia-Italia 1-3, 5 settembre 2019), 8 assist in campionato (secondo solo a Luis Alberto, con 11), il gol contro la Fiorentina (1-4, 20 dicembre). Ultimo exploit: la doppietta in Coppa Italia a Parma (0-2, 16 gennaio 2020). Poi un calo netto nelle prestazion­i, coinciso con quelle generali della squadra.

C’è chi sostiene che i fischi dell’Olimpico siano, in qualche modo, un segno positivo: i tifosi si aspettano da Lorenzo prestazion­i da campione, più da lui che da altri compagni di squadra. I fischi però fanno male e in passato, vedi

Schick, non hanno certo aiutato i giocatori a migliorare né la Roma a rafforzars­i. Oggi Schick è un punto di forza del Lipsia, secondo in Bundesliga e negli ottavi di finale di Champions (i tedeschi hanno vinto 1-0 l’andata sul campo del Tottenham), mentre i gialloross­i hanno preso al suo posto Kalinic, che non segna da 14 mesi e che Fonseca non sta più usando nemmeno quando la squadra è in svantaggio: a Bergamo, contro l’Atalanta, nel finale ha preferito mettere Fazio a fare il centravant­i.

Lorenzo Pellegrini è legato alla Roma da un contratto da due milioni netti a stagione, che scade nel giugno. All’interno, però, c’è

una clausola da 30 milioni, pagabili in due anni, che lo rende altamente appetibile da chi cerca un centrocamp­ista «box to box», che deve compiere ancora 24 anni e vanta 118 partite e 15 gol in Serie A tra Sassuolo e Roma. Giovedì sera, subito dopo la partita, Lorenzo ha parlato con il suo agente, Pocetta, e con Fonseca, prima di ritornare a casa con la moglie, che era allo stadio. Non è un caso che Fonseca, nel dopo gara, abbia puntualizz­ato: «Dobbiamo appoggiarl­o perché ama la Roma come nessun altro. Ha sentito molto la responsabi­lità di questo momento, deve recuperare fiducia. Non possiamo dimenticar­e quanto sia stato importante nei primi sei mesi». Lorenzo vuole restare, ma i talenti vanno sostenuti e non contestati.

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Talento Lorenzo Pellegrini, 23 anni, prodotto del vivaio

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