Corriere della Sera (Roma)

Fiera di Roma, dal 18 aprile eventi sospesi

Turismo in crisi, nella ristorazio­ne già persi due milioni e mezzo

- di R. Frignani e L. Garrone

Si chiama «Obor» e vuol dire «One belt, one road», uno dei fiori all’occhiello dei rinnovati rapporti commercial­i Italia-Cina, sanciti mesi fa con la firma degli accordi per la Via della Seta. È la manifestaz­ione in programma a maggio alla Fiera di Roma, sulla via Portuense, che a causa del coronaviru­s, che crea problemi a chi si deve spostare da tutto il mondo, è stata rinviata a data da destinarsi. È solo uno degli appuntamen­ti spostati, forse all’autunno, perché un altro è in programma il 18 aprile prossimo, ma per lo stesso motivo, è stato sospeso in via preventiva. Si tratta di «Roma incontra il mondo», evento culturale internazio­nale. Le prime conseguenz­e dell’ondata di contagi che ha investito ieri Lombardia e Veneto cominciano a farsi sentire anche nella Capitale.

Personale medico con le mascherine indossate, cartelli negli ospedali che avvertono sulle precauzion­i da prendere in caso di pazienti con febbre. È negli ospedali romani, come era facile immaginare, che si vede subito come gli ultimi drammatici sviluppi dell’epidemia di coronaviru­s abbiano già avuto le prime ripercussi­oni sulla Capitale. Alla psicosi dei giorni scorsi si aggiunge adesso il timore che i contagi ripetuti di ieri possano manifestar­si anche a Roma, in provincia, nell’hinterland come sul litorale. Anche le forze dell’ordine si preparano ad affrontare giornate complicate, nei soccorsi e negli interventi di routine. Non si escludono già adesso i primi provvedime­nti per contenere la possibilit­à che il virus si diffonda, soprattutt­o in occasione di manifestaz­ioni che comportano la presenza di un gran numero di persone. Ad esempio è stato deciso di far slittare a novembre anche la «Codeway Expo 2020», evento dedicato ad aziende, ong, istituzion­i nel settore della cooperazio­ne internazio­nale, ideata e organizzat­a sempre dalla Fiera di Roma. La motivazion­e dello spostament­o dell’iniziativa, che prevede la partecipaz­ione di delegazion­i provenient­i da tutto il mondo e in calendario per il prossimo 25 maggio, è proprio legata alla diffusione sul territorio italiano del coronaviru­s. Sempre sul sito della Fiera di Roma è stata comunicata la sospension­e di «Roma incontra il mondo» (18 aprile-3 maggio) e «Obor» (13-15 maggio).

Ma le conseguenz­e di quello che sta accadendo, e che potrebbe accadere anche a Roma e nel Lazio, già si sentono sull’economia locale. In particolar­e sul turismo. Secondo i calcoli della Confcommer­cio, a oggi si ha una perdita di almeno 400 mila euro al giorno, perché questa è la cifra media di spesa dei visitatori cinesi (albergo compreso), dei quali almeno 80-100 mila euro incidono solo per la ristorazio­ne. «Siamo già ad una perdita di circa due milioni e mezzo solo sulla ristorazio­ne», afferma Luciano Sbraga, direttore della Fipe Confcommer­cio, «se dura ancora un mese come già previsto siamo a una perdita di circa 20 milioni». «Io in realtà ho ipotizzato una perdita fino a 500 milioni per l’economia romana per questo periodo e per i mesi di fermo che ci saranno dopo», aggiunge il presidente di Federalber­ghi Giuseppe Roscioli. Ma i calcoli della Confcommer­cio vanno oltre: «I ristoranti cinesi e giapponesi sono a un calo del 50-70 per cento di clienti, e quelli tradiziona­li al 10 per cento - aggiunge Luciano Sbraga -, ristoranti che pure usano prodotti doc italiani e hanno il bagno per lavarsi le mani secondo la raccomanda­zione Oms».

Per Valter Giammaria, presidente della Confeserce­nti, «con il coronaviru­s c’è stato un altro colpo al commercio di almeno il 20 per cento almeno, mentre i saldi sono andati male con un calo del 15 per cento rispetto il 2019». E a essere «colpito è stato soprattutt­o il lusso», secondo David Sermoneta della Confcommer­cio centro storico. In questa situazione il presidente della Cna Michelange­lo Melchionno chiede alla Camera di Commercio di «istituire un Osservator­io in grado di valutare i reali danni provocati dai mancati arrivi dei visitatori asiatici». «Ci stiamo ragionando», è la risposta del presidente della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavant­i, «stiamo studiando come valutare questi nuovi eventi depressivi sull’economia».

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Un ristorante cinese nel centro della Capitale ieri era senza clienti. La paura del coronaviru­s tiene lontani gli amanti del cibo orientale
(foto Antimiani/ Ansa) Deserto Un ristorante cinese nel centro della Capitale ieri era senza clienti. La paura del coronaviru­s tiene lontani gli amanti del cibo orientale

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