C’è la sanatoria per gli abusivi delle case Ater
Critici Lega e parte dei 5S. Valeriani (Pd): siamo per la legalità, ma il problema è enorme
Il consiglio regionale ha approvato l’emendamento che prevede la regolarizzazione di oltre seimila inquilini che risiedono in una casa popolare extra graduatoria. La misura, ribattezzata «sanatoria», ha innescato le polemiche della Lega e di una parte dei 5S. «Siamo per la legalità - replica l’assessore Valeriani - ma il problema è gigantesco».
È stato approvato ieri notte l’emendamento, inserito nel collegato al bilancio della Regione, che prevede la regolarizzazione di oltre seimila inquilini che risiedono in una casa popolare extra graduatoria, senza aver seguito il normale iter di assegnazione. La misura, ribattezzata «sanatoria», ha innescato le polemiche delle opposizioni: dalla Lega («Vergognoso colpo di mano di Zingaretti») a una parte del M5S, tra gli altri Valentina Vivarelli, assessora capitolina alla Casa («Il blocco degli sfratti non è la risposta ell’emergenza abitativa»»).
Massimiliano Valeriani, assessore regionale alle Politiche abitative: il provvedimento porta la sua firma, come risponde alle critiche?
«È una misura che esprime la volontà trasversale del consiglio regionale dal centrosinistra a FdI, a metà del M5S. Il problema è gigantesco: dal 2007 a oggi più di settemila persone vivono in un immobile Ater pur non risultando assegnatarie, mentre sono migliaia quelle in lista d’attesa. Trentamila hanno difficoltà con l’affitto, diecimila sono sotto sfratto esecutivo, 12 mila nelle occupazioni abusive: chi non vuole riconoscerlo è avulso dalla realtà».
Quali saranno i criteri della regolarizzazione?
«Si applicheranno gli stessi requisiti validi per l’assegnazione di una casa popolare, ovvero in base al reddito (non superiore ai 18 mila euro lordi l’anno, ndr)».
Il pregresso sarà archiviato senza conseguenze per chi ha bypassato le procedure?
«No, è previsto il pagamento di un’indennità per cinque anni, calcolata sul periodo di permanenza nell’alloggio popolare».
Come affronterete il problema degli oltre 12 mila che vivono nei palazzi occupati, mentre la Prefettura ha individuato 23 immobili, su 82 censiti, da sgomberare a breve in esecuzione di sentenze del Tribunale?
«Abbiamo approvato un altro provvedimento, simile a una norma della Regione Veneto, amministrata dal leghista Luca Zaia (la legge numero 39 del 2017, articolo 44, ndr), che riserva, come soluzione temporanea, una quota del 10% del patrimonio ex Ipab ed Erp (Edilizia residenziale pubblica) alle fragilità sociali che vivono nelle occupazioni. Noi siamo per il ripristino della legalità, ma non possiamo accettare che le persone vengano buttate in strada senza offrire loro soluzioni dignitose».
L’altro tema è ampliare l’offerta di edilizia residenziale pubblica e gli strumenti a sostegno delle famiglie in difficoltà.
«Abbiamo presentato un piano triennale di investimenti, oltre 70 milioni, per costruire 710 appartamenti. Dall’anno scorso ne abbiamo realizzati 220 in molte zone, da Primavalle a Pietralata, da Corviale al Tiburtino Terzo».
Quali altri strumenti adotterete per migliorare le condizioni di vita nelle periferie?
«Grazie all’inserimento di una norma nel decreto Milleproroghe saranno sbloccati 56 milioni per il completamento dei piani di zona nelle periferie: risorse che si tradurranno in opere per i servizi primari e secondari».
❞
Occupazioni
Un altro provvedimento riserva il 10% degli alloggi ex Ipab ed Erp alle fragilità sociali