Sei Nazioni, all’Olimpico l’invasione degli scozzesi
Pienone per la prima romana degli azzurri. Attesa per il concerto dei Kolors al Peroni Village
È arrivato il giorno di tartan e cornamuse, dei cinquemila scozzesi che da ieri sera colorano i locali del centro storico con i loro kilt, dell’esordio romano del Sei Nazioni 2020 e della speranza tutta italiana di mettere fine a una oramai insostenibile litania di sconfitte consecutive (24). I cancelli del «Terzo Tempo Peroni Village» apriranno alle 10 e tra i viali del Parco del Foro Italico inizierà la festa che andrà avanti fino alle 20.
Ieri al botteghino (aperto questa mattina allo stadio dalle 9.30) si era sfondata quota 55 mila, un successo che sarà moltiplicato il 14 marzo per la sfida di chiusura all’Inghilterra vice campione del mondo: in 30 mila arriveranno da Oltremanica nel giorno dell’addio di Sergio Parisse e di uno stadio che va verso il pienone.
Una partita del Sei Nazioni è oramai diventata un rito collettivo con tante liturgie da rispettare: come quella esclusiva del «Committee Dinner», la cena della vigilia riservata alle due delegazioni ufficiali offerta dalla federazione ospitante. Per gli scozzesi appuntamento in un hotel a Piazza Barberini, mentre il banchetto del terzo tempo questa sera sarà apparecchiato nel salone autorità dello stadio Olimpico. La colonna sonora della giornata sul palco allestito da Peroni sotto alla tribuna Tevere sarà suonata dal gruppo dei Kolors, vincitori di Amici e di un disco di platino insieme con Elodie, mentre intorno si vivrà una giornata all’insegna della sostenibilità.
Il ministero dell’Agricoltura per l’occasione distribuirà agli ospiti del Villaggio un particolare bicchiere in silicone dotato di un chip che a fine giornata servirà per conteggiare la plastica risparmiata, mentre un grande contenitore per la differenziata a forma di pesce richiamerà l’attenzione sul problema dell’inquinamento marino. Nel frattempo ci sarà pure la partita, con i cancelli dello stadio che apriranno alle 13 (calcio d’inizio ore 15,15); è dal 2012 che all’Olimpico l’Italia non batte la Scozia e anche questa volta le quote delle agenzie di scommesse sembrano spietate con gli azzurri: 3,5 viene pagata la loro vittoria, 1,3 quella degli highlanders, con un handicap a favore degli ospiti di 7 punti. Perché la grande festa abbia un senso l’Italrugby dovrà riuscire ad andare oltre i propri limiti.