LE QUALITÀ DEL FUTURO SINDACO
Mancano sedici mesi alle elezioni in Campidoglio: nel 2021 i romani dovranno scegliere il successore di Virginia Raggi e, prima ancora di capire quali saranno i candidati in corsa, un vincitore sembra poter già essere designato. Perché nei sondaggi di Pagnoncelli che abbiamo pubblicato su queste pagine - un mese fa grazie al lavoro del nostro Andrea Arzilli - e che via via continuano a essere snocciolati da più di un giornale, sembra che i romani abbiano le idee chiarissime su un punto: per guidare una macchina amministrativa complessa come quella capitolina servono esperienza, cioè dimostrate capacità di governo, e conoscenza dei letali meccanismi burocratici.
A prescindere dal fatto che l’ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, decida o meno di correre per il Campidoglio - anche il Foglio, in settimana, ha rilanciato l’ipotesi - il dato che colpisce è la qualità che i romani gli riconoscono: secondo gli intervistati, infatti, è il più competente (65%), e ciò per più di sette romani su dieci è indispensabile per amministrare la città. E se a guidare la classifica delle preferenze è Giorgia Meloni (24,3%) è perché i romani la vedono «determinata» e «vicina alla gente». La leader di FdI, nel sondaggio, si mette tutti alle spalle: la stessa Raggi - sul punto di ricandidarsi - Letta, Calenda, Caudo, Alfonsi. Si vedrà chi, tra tutti i nomi fin qui circolati, alla fine correrà davvero.
Ma appare evidente, per l’identikit del futuro sindaco tratteggiato dai romani, che la storia (moderna) abbia insegnato qualcosa: oggi, dicono i sondaggi, la sola onestà non basta più. Vincono competenza e determinazione, qualità delle quali i romani hanno - da un paio di lustri almeno - un disperato bisogno.