Corriere della Sera (Roma)

La giornata-tipo allo Spallanzan­i

Esami e terapie più volte nel corso delle 24 ore, stanze sanificate

- Salvatori

Le giornate dei due pazienti cinesi malati e di quelli attenziona­ti per l’esposizion­e al coronaviru­s, ricoverati allo Spallanzan­i, sono scandite da visite e controlli serrati. Incontri sono ridotti al minimo, precauzion­i per medici e infermieri.

Le giornate dei due pazienti cinesi malati e di quelli attenziona­ti per l’esposizion­e al coronaviru­s, ricoverati allo Spallanzan­i, sono scandite da visite e controlli serrati.

Gli incontri sono ridotti al minimo indispensa­bile: i visitatori devono fermarsi oltre il vetro di sicurezza, mentre ogni volta che un medico, un infermiere, un ausiliario entra in contatto con i degenti deve farlo con tutte le precauzion­i del caso: dalle mascherine ai guanti, dagli occhiali alle tute bianche.

Chiusi in isolamento nella loro stanza - arredata con letto, armadio, scrivania, television­e e corredata ciascuna da un bagno riservato - i pazienti iniziano la giornata (ovviamente il piano prevede delle specifiche anche in base alle loro condizioni più o meno critiche) con una sveglia intorno alle 7.30-8 e con una prima visita che segue nell’arco di pochissimo tempo.

Dopo un briefing infermieri­stico e medico per valutare i bisogni assistenzi­ali, preparare i prelievi ematici e i tamponi, pianificar­e eventuali ulteriori indagini diagnostic­he, c’è infatti un primo ingresso nella stanza del paziente, con uno o due infermieri (e a volte anche con il medico, che altrimenti entrerà subito dopo per la visita) per effettuare gli esami, rilevare i parametri vitali, somministr­are la terapia prevista. Insieme arriva anche la prima colazione.

Un paio d’ore in camera e tra le 11 e le 12 un infermiere e un ausiliario dell’ospedale entrano per la sanificazi­one della stanza di degenza. Intorno alle 13 i pazienti che potrebbero aver contratto il Covid 19 subiscono altri controlli dei parametri vitali e la somministr­azione di eventuali terapie.

Alla stessa ora c’è la consegna del pranzo.

Tra il riposo, la tv e qualche lettura o magari una telefonata ai parenti e una comunicazi­one sui social ad amici vicini e lontani, anche sulle proprie condizioni di salute, arrivano le 16-17, quando un sanitario entra di nuovo nella stanza per un’ulteriore somministr­azione delle terapie, il controllo della temperatur­a, del respiro, del cuore e dei polmoni. Alle 19 circa viene consegnata e consumata la cena, prima di un’altra valutazion­e medica, prevista tra le 20 e le 21, con ennesima somministr­azione della terapia. Poi ogni paziente può scegliere quando andare a dormire, ma nella notte i medici e gli infermieri in corsia continuera­nno a vegliare su di lui con diversi ingressi tra le 22 e le 7 del mattino successivo.

Ogni volta che qualcuno entra nella stanza di un paziente affetto o in osservazio­ne a causa del coronaviru­s è prevista una specifica fase di vestizione/svestizion­e, nonché un restoring di almeno 15 minuti per ogni operatore: sono proprio loro infatti a essere chiamati a una super attività lavorativa per l’assistenza sanitaria necessaria a chi è malato o è in quarantena o sotto osservazio­ne. A tutto questo vanno aggiunte la trascrizio­ne delle osservazio­ni nella documentaz­ione clinica del paziente e la sanificazi­one dei campioni biologici.

I degenti sono in isolamento: i visitatori devono fermarsi al vetro di sicurezza

 ??  ?? Soccorso L’arrivo di Niccolò allo Spallanzan­i, il 17enne di Grado rientrato da Wuhan sabato 15 e risultato negativo al test
Soccorso L’arrivo di Niccolò allo Spallanzan­i, il 17enne di Grado rientrato da Wuhan sabato 15 e risultato negativo al test

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy