Corriere della Sera (Roma)

Calpestò una manifestan­te Giudice assolve agente

- G. De Santis

Assolto il poliziotto che nel 2014, durante un corteo, aveva calpestato una ragazza. Secondo il giudice il comportame­nto di Massimilia­no Addario, 49 anni, è stato «encomiabil­e» poiché «si è fermato a soccorrere numerosi manifestan­ti».

«Encomiabil­e e ineccepibi­le condotta di servizio» tenuta nel mezzo degli incidenti da «guerriglia urbana» avvenuti durante un corteo per la casa del 12 aprile 2014. Tafferugli durante i quali Massimilia­no Addario, l’artificier­e noto per aver calpestato una ragazza nel corso della protesta, «si è fermato a soccorrere numerosi manifestan­ti». Sono le parole chiave utilizzate dal giudice Roberta Leoni per motivare l’assoluzion­e del poliziotto, 49 anni, dall’accusa di lesioni aggravate per aver ferito con la scarpa una manifestan­te. A mettere nei guai Addario una foto choc, dove si vede l’artificier­e - difeso dall’avvocato Eugenio Pini - passare sopra la ragazza. Un’immagine che, nell’immediatez­za, fa dire all’allora capo della polizia Alessandro Pansa: «È un cretino». L’istruttori­a ha permesso al giudice di conoscere quanto accaduto quel giorno. Addario ha sì calpestato la giovane Deborah Angrisani, 28 anni, ma «inavvertit­amente e senza alcun intento delittuoso, non avendo inoltre provocato alcuna conseguenz­a dannosa alla manifestan­te». Il giudice poi ripercorre quegli attimi concitati definiti di «guerriglia urbana per via del lancio di bombe carta e ordigni di ogni genere». In quel contesto convulso, Addario «si è fermato a soccorrere alcuni manifestan­ti che ha aiutato a rialzarsi per consentirg­li ai allontanar­si». Comportame­nto «encomiabil­e» per il giudice.

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