«L’ospitalità di lusso? Sentirsi a casa»
Il presidente di Prada trasforma in boutique hotel un palazzo del ‘600: «Ci vivo anch’io»
Se oggi il lusso è il su misura, il pezzo unico, l’eccellenza da fruire con riservatezza, un piccolo palazzo seicentesco a due passi da piazza Navona rappresenta la nuova frontiera dell’ospitalità nel centro della capitale. Otto appartamenti, ognuno arredato in modo diverso ma tutti caratterizzati da un armonioso mix di mobili antichi e pezzi di design contemporaneo made in Italy, puntano a ricreare quel senso d’intimità e comfort simili a quelli della propria casa.
Se oggi il lusso è il su misura, il pezzo unico, l’eccellenza da fruire con riservatezza, un piccolo palazzo seicentesco a due passi da piazza Navona rappresenta la nuova frontiera dell’ospitalità nel centro della capitale. Otto appartamenti, ognuno arredato in modo diverso ma tutti caratterizzati da un armonioso mix di mobili antichi e pezzi di design contemporaneo made in Italy, puntano a ricreare quel senso d’intimità e comfort simili a quelli della propria casa.
In un momento in cui le grandi aziende delocalizzano, gli imprenditori scappano al Nord e i nuovi investimenti in città, sempre più low cost, prendono la forma di nails bar, parrucchieri e bistrot, la scelta dell’ingegner Carlo Mazzi, presidente di Prada, aretino di nascita e amante di Roma, dove in passato ha vissuto a lungo, è decisamente in controtendenza. Un investimento da diversi milioni di euro, il reclutamento delle migliori maestranze artigianali e soprattutto la pazienza e la dedizione con cui ha trattato per cinque anni l’acquisto dell’immobile in via delle Coppelle, proprietà indivisa tra 13 eredi in lite tra loro.
«Volevamo fare qualcosa per questa città, ridare a Roma un po’ di quello che ha donato a noi — racconta Mazzi — puntando su bellezza e cultura. Allo stesso tempo cercavamo una dimora per la nostra famiglia e si è presentata l’occasione perfetta». Nello stesso stabile, che hanno chiamato «Palazzo delle Pietre», oltre all’ingegnere con la moglie, risiede anche la figlia Barbara Mazzi Pensieroso con il marito e due bambini, mentre il fratello Luca vive e lavora a Bruxelles. «Ogni angolo dell’intero edificio rappresenta ciò che siamo — spiega Barbara —. L’amore e il rispetto per la natura , la predilezione per gli oggetti artigianali dal valore autentico, la cura del dettaglio. Accogliamo i nostri ospiti come si fa con gli amici più cari». La residenza non è disponibile per prenotazioni sui più noti network turistici online ma soltanto sul sito del Palazzo delle Pietre «per preservare l’unicità e le particolari caratteristiche di quest’esperienza».
La struttura fu originariamente eretta in corrispondenza delle Terme Alessandrine, ex Neroniane, costruite nel 62 d.C. In epoca medievale ospitava pellegrini in visita a San Pietro, mentre dal ‘400 si lega all’Arciconfraternita della Santissima Annunziata, restando tra i suoi possedimenti fino alla metà de XIX secolo insieme ad altri immobili che vengono frazionati tra diversi proprietari. L’ingegner Mazzi lo acquista nel 2012, in stato di abbandono, e lo restaura sotto la guida della Sovrintendenza
Oggi questa realtà ha ritrovato vita attraverso le passioni di una famiglia che unisce tradizione, sperimentazione e collezionismo all’amore per l’arte. Un luogo dove i portali in travertino e i fregi intarsiati nei muri creano un dialogo con le pietre antiche, donate da Mazzi. «Fanno parte di una collezione avviata da un trisavolo tra la fine dell’’800 e la prima decade del ‘900 — conclude il presidente di Prada — integrata da me più recentemente con l’ acquisto di alcuni pezzi d’antiquariato. Sono spesso in viaggio per lavoro ma ormai la mia casa è Roma dove ci sono mia figlia e due nipotini e dove ho portato le mie pietre più belle».