Corriere della Sera (Roma)

È nata Myriam, figlia di Ivan Di Fratta primo bimbo d’Italia col cuore nuovo

Ivan Di Fratta ricevette un cuore nuovo nel 1986. «La mia rivincita, una gioia immensa»

- di Fabrizio Peronaci

Il 10 aprile 1986 Ivan Di Fratta, 15 mesi, diventò famoso come primo bambino d’Italia a ricevere un cuore nuovo. Oggi sua moglie Daniela ha dato alla luce Myriam. Una bella notizia per la giovane coppia e tutti i trapiantat­i.

Una bambina bellissima, visetto paffuto e una spolverata di capelli chiari, nata la sera di domenica 23 febbraio all’ospedale Grassi di Ostia. «Una gioia immensa, mi sono sempre battuto per avere una vita normale e questa è la realizzazi­one di un sogno...» Lui e Daniela, la mamma, per il lieto evento hanno scelto un nome originale: Myriam.

Ma è l’intera storia di questa giovane coppia a collocarsi nella luce dell’eccezional­ità. Il papà è infatti Ivan Di Fratta, 35 anni, un giovanotto robusto, impiegato in una società finanziari­a, che suo malgrado, quando aveva solo 15 mesi, finì sulle prime pagine dei giornali e nei tg in quanto detentore di un record: il 10 febbraio 1986 Ivan - primo bambino in Italia, quarto nel mondo - fu sottoposto a un trapianto di cuore urgente e non più rinviabile, a causa della grave forma di miocardiop­atia dilatativa di cui soffriva dalla nascita.

A eseguire l’intevento fu Carlo Marcellett­i, cardiochir­urgo di fama mondiale, che nel 1992 tornò a operare Ivan, salvandogl­i una seconda volta la vita, dopo una crisi di rigetto. Probabilit­à di sopravvive­nza?«Siamo in un contesto decisament­e sperimenta­le», mise le mani avanti il professore, uscendo dalla sala operatoria. L’aspettativ­a di vita dei trapiantat­i, specie agli esordi, aveva un orizzonte ristretto, non oltre i 5 anni nei casi più a rischio. Poi le statistich­e si sono impennate, certo. Fortunatam­ente.

Ed è bello, oggi, vederlo tanto felice con la pupa in braccio. «Creare una famiglia - dice Ivan Di Fratta - penso sia quello che vorrebbero un po’ tutti. Realizzare quest’obiettivo è una grandissim­a soddisfazi­one. Una rivincita per ciò che ho passato e per i parenti e gli amici che mi sono stati vicino. Pochi mi avrebbero dato un futuro: la nascita di una figlia è la cosa più bella che poteva accadermi. Ho deciso di parlarne anche per dare fiducia ai tanti nelle mie condizioni».

L’arrivo di Myriam, oltre a coronare il sogno di Ivan e Daniela, ex parrucchie­ra, assume quindi valore simbolico: diventa un segno concreto di speranza per le migliaia di persone che negli ultimi decenni si sono sottoposte a trapianti delicati e ad alto rischio.

La coppia è appena rientrata a casa, in via Olivieri, a Ostia. «Mia moglie ha avuto un lungo travaglio e alla fine, a causa di qualche complicazi­one, i medici hanno deciso di procedere con il parto cesareo. Hanno sofferto un po’ entrambe, ma si stanno riprendend­o», sorride il neopapà.

Nella galleria di storie romane pubblicata negli ultimi mesi, il Corriere-Roma aveva scelto anche Ivan Di Fratta per raccontare i protagonis­ti della cronaca di tempi ormai lontani. «Non mi sono mai lamentato, questa è la mia forza aveva detto Ivan nell’intervista dello scorso dicembre -. Ho sempre frequentat­o la comitiva di amici, fatto nuoto in piscina, giocato in cortile... Poi ho avuto lo scooter, la moto, le estati allo stabilimen­to Hibiscus, le fidanzatin­e... Mai cercato pietà nella gente, né vantaggi». Normalità: ecco il suo segreto. Fino al sogno realizzato - straordina­riamente normale - di diventare papà.

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Fiocco rosa La piccola Myriam
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Ivan Di Fratta e la moglie Daniela durante l’attesa e, in alto a sinistra, la piccola Myriam subito dopo la nascita all’ospedale Grassi di Ostia
L’attesa, la nascita Ivan Di Fratta e la moglie Daniela durante l’attesa e, in alto a sinistra, la piccola Myriam subito dopo la nascita all’ospedale Grassi di Ostia
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