Fontana dell’Aracoeli, una volta era al centro della piazza scomparsa
Per vederla bisogna impegnarsi. La Fontana dell’Aracoeli si trova ai margini di quel che rimane dell’omonima piazza, ai piedi dell’erta che ascende alla chiesa nascosta dal Vittoriano e della più dolce cordonata del Campidoglio. Se siete a piedi potete osservarla dando le spalle al colle capitolino. Se siete in automobile più che altro appare per un istante alla vostra sinistra se percorrete via dell’Araceli, a destra se siete in via di San Venanzio, poco prima che queste si congiungano. Questa fontana, destinata a valorizzare l’acqua dell’Acquedotto Felice (dal nome di papa Sisto V, Felice Peretti) fu commissionata nel 1589 a Giacomo Della Porta, uno dei migliori allievi di Michelangelo. Caratteristica la forma a vasche sovrapposte, leggermente ovale, con in cima quattro puttini sistemati intorno a un trimonzio (tre monti, citazione dello stemma di Sisto V) e che gettano acqua da altrettante anfore. Se i puttini richiamavano quelli dell’antica fontana di piazza San Pietro, il trimonzio fu particolarmente gradito a uno dei successori di Sisto V, Alessandro VII che nello stemma della sua famiglia, i Chigi, di monti ne aveva sei. In origine la fontana aveva alla base due gradini, rimossi nell’Ottocento con la costruzione di una grande vasca circondata da colonnine in pietra collegate da una balaustra di ferro. Le fontane romane punteggiano i tragitti di undici antichi acquedotti. Questa dell’Aracoeli era al centro di una piazza che dopo gli sventramenti per costruire il Vittoriano, è un ricordo. Castore e Polluce la compatiscono dall’alto.