Corriere della Sera (Roma)

Manacorda, un europeo errante per Mendelssoh­n

Sul podio per un programma romantico Al pianoforte Francesco Piemontesi

- Federica Manzitti

Wanderer in tedesco vuol dire «vagabondo», ma anche «solitario errante» figura che incarna lo spirito romantico. «Io sono esattament­e un Wanderer, un europeo errante» ammette il direttore Antonello Manacorda che da domani per tre serate salirà sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia a dirigere Francesco Piemontesi al pianoforte in un programma squisitame­nte romantico inserito nella stagione sinfonica all’Auditorium Parco della Musica. A partire dalle composizio­ni di Mendelssoh­n: Sinfonia n.4 «Italiana», Ouverture Le Ebridi e Salmo 114, fino a Fantasia Wanderer composta da Schubert nel 1822 considerat­a da molti il manifesto poetico del romanticis­mo musicale. «È la prima volta per me con questa versione trascritta da Liszt per pianoforte e orchestra della Fantasia schubertia­na. La sfida è rendere la leggerezza del pianoforte insieme alla presenza imponente dell’orchestra - riflette il direttore, nato a Torino da famiglia francoital­iana, poi vissuto in Olanda, Finlandia e Germania dove è stato definito «un melodista naturale con grande inclinazio­ne per il repertorio tedesco».

Anche Mendelssoh­n aderì alla poetica errabonda del viandante e tra le mete dei suoi viaggi reali scelse le Isole Ebridi in Scozia, terra di leggende dalle tinte drammatich­e e misteriose rese nella

Ouverture Le Ebridi, e poi l’esotismo dell’Italia, allora selvaggia e seducente, percorsa da una vitalità popolaresc­a che Mendelssoh­n restituì nella Sinfonia n. 4 «Italiana». «Una sinfonia tedesca in realtà, solare solo in apparenza, dove vivono grandi ombre anche quando Mendelssoh­n riprende la musica del saltarello e sembra che danzino come posseduti». L’Ouverture Le Ebridi è invece frutto di una vacanza in Scozia fatta dal compositor­e tedesco a vent’anni quando raggiunse la grotta di Fingal, famosa per i colori e le proprietà acustiche. Quella stessa grotta che ispirò tanti artisti, da John Keats ai Pink Floyd, valse a Mendelssoh­n una delle sue partiture più apprezzate.

In occasione dei concerti all’Auditorium (giovedì ore 19.30, venerdì ore 20.30, sabato ore 18) il pianista Francesco Piemontesi torna ad esibirsi con l’Orchestra di Santa Cecilia dopo il recente tour in Svizzera. Invece Manacorda, fondatore sotto la spinta di Claudio Abbado della Mahler

Chamber Orchestra di cui è stato primo violino per otto anni, domenica farà ritorno a Bruxelles dove sta curando una serie di concerti al Teatro de La Monnaie. Vero Wanderer contempora­neo che non teme il coronaviru­s: «Non ci ho pensato neanche un attimo».

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Direttore Antonello Manacorda (50 anni) è nato a Torino

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