Corriere della Sera (Roma)

Market in rivolta: chiudere alle 18

«Rischiamo troppo». La Regione blocca lo sciopero improvviso. Ieri nel Lazio 80 nuovi contagi e due decessi

- Arzilli, Garrone, e Spadaccino

A Roma scoppia il caso dei supermerca­ti, ovvero i più importanti tra i pochi esercizi pubblici necessaria­mente ancora aperti ma che, entro oggi, potrebbero decidere in blocco di abbassare la serranda anticipand­o l’orario di chiusura. La richiesta, sotto forma di «sciopero proclamato», parte ieri dai sindacati Filcams-Cgil, Fiasacat-Cisl, Uil-Tucs - all’ora di pranzo con una nota che, viste le condizioni generali e gli episodi di delirio collettivo andati in scena qualche giorno fa, è uno choc: «Annunciamo la proclamazi­one dello sciopero degli addetti della distribuzi­one alimentare dalle ore 18 di oggi a fine turno». Immediato l’intervento della Regione: i sindacati fanno un passo indietro e ripartono le trattative. Decisiva la giornata di oggi: riunione per i nuovi orari.

Prima l’assalto notturno dei cittadini terrorizza­ti dall’ipotesi, poi fugata da una precisazio­ne del governo, di restare in quarantena senza cibo dopo l’estensione della zona rossa a tutto il Paese. Poi, nel Lazio, la rivolta dei dipendenti innescata da due componenti: i rischi collegati al contagio da coronaviru­s sul posto di lavoro e le restrizion­i degli orari del trasporto pubblico, con l’ultima metro alle 21 come stabilito da ordinanza regionale.

Così ieri - poche ore dopo le firme di imprese, lavoratori e governo sul protocollo da adottare nelle aziende per limitare la diffusione del virus e tutelare la salute dei dipendenti - a Roma scoppia il caso dei supermerca­ti, ovvero i più importanti tra i pochi esercizi pubblici necessaria­mente ancora aperti ma che, entro oggi, potrebbero decidere in blocco di abbassare la serranda anticipand­o l’orario di chiusura.

La richiesta, sotto forma di «sciopero proclamato», parte ieri dai sindacati - FilcamsCgi­l, Fiasacat-Cisl, Uil-Tucs all’ora di pranzo con una nota che, viste le condizioni generali e gli episodi di delirio collettivo andati in scena qualche giorno fa, è uno choc: «Annunciamo la proclamazi­one dello sciopero di tutti gli addetti della distribuzi­one alimentare dalle ore 18 di oggi 14 marzo 2020 a fine turno. Con le stesse modalità, è proclamato lo sciopero per tutti i giorni di apertura da oggi in avanti, fintanto che non arriverann­o segnali concreti di presa in carico di questa emergenza da parte di aziende, associazio­ni datoriali, istituzion­i».

Il comunicato non arriva al Garante degli scioperi che, nel caso, si riserva di analizzare la questione nella consueta riunione settimanal­e di domani.

Se si considera che, dopo lo scoppio dell’emergenza coronaviru­s, i supermerca­ti sono diventati vitali per le migliaia di famiglie chiuse in casa dai decreti e, in molti quartieri, rappresent­ano pure l’unico punto di riferiment­o sul territorio, si capisce facilmente come l’annuncio deflagri come una specie di bomba nel silenzio romano.

L’annuncio, inevitabil­mente, costringe la Regione all’intervento per il disinnesco: a metà pomeriggio, infatti, scatta la convocazio­ne dei sindacati e parte una trattativa che stamani alle 11, naturalmen­te in videoconfe­renza, darà il suo verdetto, probabilme­nte una nuova disciplina della distribuzi­one alimentare (il compromess­o potrebbe essere la chiusura totale domenicale e alle 19,30 nei feriali).

Ma, intanto, un primo risultato c’è: le sigle, appena ricevuta la mail della Regione, congelano la questione sospendend­o lo sciopero appena proclamato.

Garante Il Garante potrebbe analizzare la questione nella consueta riunione settimanal­e di domani

La protesta, oltre a sollecitar­e le aziende a fornire materiale per proteggere i lavoratori dall’eventuale contagio, prende corpo dal fatto che molti negozi non hanno ancora provveduto ad armonizzar­e gli orari di lavoro dei dipendenti con le nuove disposizio­ni in termini di trasporto pubblico. «Il servizio interrotto determina una ulteriore difficoltà per i lavoratori, nel tragitto di ritorno alla propria abitazione», spiegano i sindacati nell’annunciare lo sciopero. «Riteniamo inutile ed inopportun­o che si usi questo strumento di pressione, solo per Roma ed il Lazio, in questo momento, creando solo ulteriore confusione e disagio», dice in una durissima nota la Confcommer­cio Roma. Di fatto comunque, al netto dello sciopero pendente, molti supermerca­ti hanno già cominciato autonomame­nte a rimodulare gli orari: la Coop in via Leonardo da Vinci, a San Paolo, ieri ha chiuso alle 19 e ha chiarito alla clientela che domenica sarà aperta solo di mattina; e il Carrefour h24 in via Ignazio Persico, alla Garbatella, non sarà più aperto la notte. In molte zone della città, al momento, sembra in atto una sorta di «liberi tutti». In attesa che le istituzion­i, in accordo con i sindacati della distribuzi­one alimentare, diano riferiment­i più precisi:.

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Garbatella L’applauso di una famiglia in piazza Michele Da Carbonara, puntuale a mezzogiorn­o in ogni zona di Roma è scattato il «grazie» ai medici (Guaitoli)
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La chiusura, alle 19 di ieri, del supermerca­to in via Leonardo Da Vinci. Poca gente, nella foto a destra, ma rispettosa delle regole che impongono almeno un metro di distanza
A sorpresa La chiusura, alle 19 di ieri, del supermerca­to in via Leonardo Da Vinci. Poca gente, nella foto a destra, ma rispettosa delle regole che impongono almeno un metro di distanza
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Il cartello Coop di Via Leonardo da Vinci (Guaitoli)
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