Flashmob contro il virus Applausi a mezzogiorno per medici e infermieri
E ogni sera alle 20 «concerto» di campane a Santa Maria in Trastevere
Alle finestre Ieri in tutti i quartieri la gente si è affacciata alle finestre per cantare Azzurro di Celentano
Un accenno di tramonto rosa dissipa le nuvole dopo una giornata grigia. Ed ecco che, alle 18, Roma torna ad affacciarsi alla finestra. Dai balconi e dai cortili dei palazzi risuonano le note di Azzurro di Adriano Celentano per il secondo flash mob che unisce, nonostante la lontananza forzata e il mantra «State a casa». Isolati eppure vicini grazie alla musica. I cori si rincorrono da un condominio all’altro, riecheggiano nelle strade deserte. Qualcuno canta a squarciagola, qualcun altro tiene il tempo con percussioni e strumenti fai-da-te: mestoli, pentole, trombe da stadio, sonagli. Il Tricolore sventola dai davanzali, nuova frontiera di sicurezza del metro (e oltre) di distanza. Il brano del Molleggiato riparte, si propaga come un’onda, ma il finale dello sfogo collettivo, dell’urlo liberatorio scandito da «Forza» e «Daje, Roma», culmina nell’Inno di Mameli, che venerdì aveva dato il la all’iniziativa, alla quale ha partecipato anche la sindaca dal suo ufficio a Palazzo Senatorio. A intonarlo, anche gli autisti dell’Atac, mentre su un bus campeggia la scritta: «Ce la faremo».
Da San Giovanni a Trastevere, da Montesacro all’Eur e Garbatella, la catena umana spezza il silenzio. Sui social si raccolgono le richieste, come in un grande juke-box realevirtuale: «Ragazzi, cosa vorreste ascoltare oggi?». La lista si allunga di minuto in minuto, immancabile «Grazie Roma». Il dj Francesco Cellini è tornato sulla terrazza condominiale del suo palazzo a Monteverde, dalla quale aveva incitato il quartiere al microfono, mentre due amplificatori sparavano le note dell’Inno nazionale. Con mascherina e parrucca da clown ieri ha interpretato a modo suo la canzone-manifesto di Antonello Venditti, nella quale ha infilato qualche battuta sulle buche, le lunghe code sul Raccordo, insomma l’altra faccia della Grande Bellezza. Si replica stasera alle 18 con gli eventi spontanei, di resilienza collettiva ai tempi del coronavirus che, oltre a Roma, si moltiplicano in tutta Italia conquistando le pagine dei giornali stranieri. Alla stessa ora, si tornerà ad affacciarsi e cantare al ritmo di Il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano.
A mezzogiorno il sabato di quarantena era iniziato con l’applauso dedicato a medici, infermieri, operatori sanitari e della Croce Rossa che in questi giorni sono in prima linea nella lotta all’epidemia. Esquilino, Monti, San Lorenzo, Portuense, Villa Fiorelli: un unico, lunghissimo battito di mani per ringraziarli. E sono sempre più numerose le dirette social di musicisti e dj romani per tenere alto il morale e continuare a sentirsi comunità. Alle 20 le campane di Santa Maria in Trastevere hanno suonato per esprimere solidarietà a quanti stanno soffrendo a causa del Covid19: ai rintocchi hanno risposto tutte le chiese del rione. Sarà così ogni sera.