Quel silenzio spettrale del Centro commerciale
Un sabato a Valle Aurelia. Pochi in fila distanziata per il market. La farmacia vuota: niente mascherine
La fornace antica anche se sommersa ormai da tonnellate di cemento, che neanche più si vede, torna centrale. Nel silenzio del sabato assurdo, nel vuoto di gente e di acquisti lei torna protagonista di un’area che era sempre stata sua. Il centro commerciale di Valle Aurelia è vuoto, scale deserte, piazzetta centrale linda, corridoi sbarrati, balconi solitari. Il cono della fornace si guarda con la cupola di San Pietro nel silenzio. Ma quello accade tutti i giorni, anche in giornate meno cupe. Sì, lo sappiamo, lo sapevamo già, «i centri commerciali si chiudono del tutto il fine settimana». tutto è fermo, tutto è sbarrato e deve esserlo. Ma vederlo è altra cosa. Oggi questo monumento dell’acquisto pare la cattedrale dell’inutilità.
Tutti gli ingressi sono chiusi, solo quello per l’accesso al supermercato è aperto. Un ragazzo di colore, il solo, è seduto sulle scale che portano all’interno. Ma è distratto, se ci si avvicina, lui con discrezione si allontana. Non ha voglia di parlare.
«Scusi lei è in fila?». Una giovane donna con il carello della spesa rosso fuoco entra lentamente, sa che dovrà mettersi in coda all’interno. Dentro la fila è composta. Ordinata, paziente. Ma triste. «Signori clienti vi chiediamo di rispettare le distanze di sicurezza. All’ingresso troverete guanti monouso e disinfettanti», annuncia l’altoparlante del supermercato. Nessuno fa un cenno di fastidio.
Le scale mobili sono sbarrate, un addetto alle pulizie le sta sanificando, l’odore di disinfettante blocca il respiro. Un bimbo scappa dalle mani della mamma, «fermati Vito», urla lei terrorizzata, non dal vuoto del centro commerciale ma dagli esseri umani in fila.
Anche la parafarmacia è aperta, ma è completamente vuota. Un cartello spiega perché. «Le mascherine arriveranno la prossima settimana», annuncia.
E dallo sguardo gioioso di chi legge pare una notizia meravigliosa. La più bella della giornata.