Corriere della Sera (Roma)

Penuria di materie prime L’allarme dei ristoranti: crollo d’incassi per 9 su 10

Confcommer­cio scrive a Raggi: la crisi durerà oltre Pasqua

- Lilli Garrone

La Confcommer­cio scende pesantemen­te in campo. E questa volta, di fronte alle perdite economiche di alberghi e negozi, di ristoranti, cinema e teatri, dovute all’emergenza coronaviru­s, lo fa in prima persona il commissari­o Pier Andrea Chevallard, con due lettere: la prima indirizzat­a a Virginia Raggi e all’assessore al Commercio e Turismo Carlo Cafarotti, dove riporta dati precisi sulle perdite di settore; la seconda all’assessore regionale alle Attività Produttive Paolo Orneli, dove richiede più facilità per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. Due lettere, che nonostante i passi in avanti attuati dalla Giunta, con la memoria numero 20 del 13 marzo, e con il rinvio a settembre della Cosap (l’occupazion­e di suolo pubblico) e della Tari, non sono ritenuti ancora operativi dall’associazio­ne, perché in attesa del benestare e dei finanziame­nti del Governo.

È lungo l’elenco delle perdite riportate da Pierre Andrea Chevallard nella sua lettera alla Raggi. Partendo proprio da alberghi e ristoranti: gli hotel perché non solo hanno avuto disdette al 63,9 per cento delle camere prenotate e del 64,2 per cento di arrivi, ma perché c’è anche un meno 64% di presenze attese.

Sulle prenotazio­ni (dati che non tengono conto delle mancate prenotazio­ni) va ancor peggio ai ristoranti: il 92 per cento dei ristorator­i dichiara ripercussi­oni negative sulla propria attività, e questo da almeno due settimane e «a mancare sono i turisti ma sempre di più la clientela locale», scrive il commissari­o di Confcommer­cio. Ancora: «Non ci sono, almeno per il momento, significat­ive criticità sugli approvvigi­onamenti ma un ristorator­e su quattro rileva ritardi o difficoltà a reperire alcune materie prime».

E «le aspettativ­e non sono ottimistic­he. La crisi andrà sicurament­e avanti per i prossimi due mesi coinvolgen­do direttamen­te la Pasqua. Per il 70 per cento degli intervista­ti neanche a Pasqua ci sarà un’inversione di tendenza, seppur momentanea». A questo si aggiungono cinema e teatri, con una riduzione di presenze e di incassi pari all’80 o al 90 per cento anche prima dell’ultimo decreto del Governo, e il settore di librai ha perduto il 90 per cento.

Dai qui lo stato di emergenza del settore produttivo romano e le richieste. Alla sindaca, oltre ai provvedime­nti del Governo, «la sospension­e e la rateizzazi­one» di tutte le tasse locali, compresa quella di soggiorno. Per di più un fondo straordina­rio per il sostegno al mondo culturale, come cinema e teatri; alla Camera di Commercio di favorire l’accesso al credito attraverso la costituzio­ne di un Fondo di Garanzia con «erogazioni dirette di finanziame­nti di piccolo importo (max 30 mila euro) alle imprese con sede legale o operativa nel territorio della provincia di Roma». Stessa richiesta alla Regione con finanziame­nti più facili e lo snelliment­o delle procedure amministra­tive per le richieste.

La cultura Per cinema e teatri riduzione di presenze e di incassi pari all’80 o al 90%

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