Vigile urbano contagiato, i colleghi hanno paura E la sindaca chiama Conte
Infettato anche un autista Atac. Servono 30 mila mascherine
Dopo il vigile dell’XI gruppo risultato positivo al Covid19, sono scattate le verifiche per ricostruire i contatti più stretti, esposti al rischio di un eventuale contagio negli ultimi 15 giorni. Nel frattempo la sindaca ha sentito il premier e i vertici della Protezione civile per l’approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza per il personale che continua a erogare i servizi indispensabili: negli uffici, sebbene molte attività siano gestite da remoto con il telelavoro, e nelle società partecipate. Dal Campidoglio stimano che il fabbisogno per affrontare l’emergenza sia di 30 mila mascherine, diventate irreperibili a fronte della domanda in crescita esponenziale. Ieri il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha aperto all’ipotesi che si avvii la produzione interna per far fronte alla richiesta ed evitare i contenziosi internazionali culminati nel blocco di alcune forniture alle frontiere.
I lavoratori, però, sono in fibrillazione per il vigile positivo al coronavirus: preoccupati che il contagio possa diffondersi tra i caschi bianchi, hanno presentato una diffida nei confronti della sindaca e del comandante della polizia locale. «Le unità organizzative sono composte da un minimo di 200 fino a 700 persone - ricorda Marco D’Emilia, della Cgil - : senza una protezione adeguata si rischia il contagio di massa. Le scorte di mascherine si stanno esaurendo, se non arrivano tra due-tre giorni rimarremo a secco. Cerchiamo di ridurre i servizi non essenziali». Tra le criticità segnalate, l’impossibilità di mantenere il metro di distanza durante le attività di pattuglia a bordo delle Panda in dotazione al Corpo.
Ieri è emerso un altro caso di positività al Covid-19 per un autista dell’Atac in servizio nella rimessa di Grottarossa, tra le più grandi d’Europa, con 1.200 dipendenti. Dopo che la moglie è stata ricoverata a Rieti a causa dell’infezione, il conducente si è messo in quarantena e, dal 10 marzo, è in malattia. Negativo il figlio della coppia. L’azienda assicura di aver avviato le procedure di sanificazione sia nel deposito sia sui mezzi e di non aver ricevuto alcuna comunicazione dalla Asl. Nel frattempo si sta cercando di risalire ai contatti più ravvicinati, che per precauzione dovrebbero autoisolarsi in attesa dei sintomi. I sindacati, tuttavia, sono in agitazione: «Devono mettere in quarantena tutti gli autisti protesta Claudio De Francesco (Faisa Sicel) - . Mascherine, guanti, gel disinfettanti... manca tutto. Da giorni l’azienda sapeva e non ha fatto nulla, sporgeremo denuncia per attentato alla salute dei lavoratori». Ieri Atac è corsa ai ripari, chiudendo un accordo in teleconferenza con i sindacati confederali che prevede un’assicurazione integrativa: indennità di 100 euro al giorno, a partire dall’ottavo giorno di ricovero per Covid-19; indennità di convalescenza post terapia intensiva di 3 mila euro; pacchetto di assistenza dopo la dimissione ospedaliera (sostegno per collaboratrice familiare, per la baby sitter o la spesa a domicilio).
Verifiche Sono scattati i controlli per individuare i contatti più stretti, esposti al rischio, dell’agente di Roma Capitale e dell’autista dell’Atac La diffida I sindacati hanno spedito una missiva a Virginia Raggi e al comandante Di Maggio