Corriere della Sera (Roma)

«Tutta Frutta» e coraggio, la coppia dell’Appio che ha aperto un negozio

- Erica Dellapasqu­a

Hanno alzato la saracinesc­a otto giorni fa, di lunedì, quando ormai era chiaro che il Governo avrebbe imposto altre restrizion­i. «Sì, quel lunedì, davvero! Ovviamente avevamo immaginato un’inaugurazi­one molto diversa, ma la fine dei lavori è coincisa con questo periodo, non ce la siamo sentiti di fermare tutto».

Letizia Pacini e Maurizio Piras, moglie e marito di 37 e 45 anni, con due bimbi di 9 e 13 anni che anche domenica perché anche il negozio nuovo resta sempre aperto - erano a casa con un’amica fidata, sono così i nuovi commercian­ti di via Santa Maria Ausiliatri­ce, angolo via Eurialo, all’Appio Tuscolano.

Nella zona è per tutti una sorpresa, di questi tempi. Infatti sono subito finiti sul gruppo Facebook del quartiere: «Andateci se potete, ne vale la pena - gli ha fatto i compliment­i Simona - e poi magari è carino aiutarli in questa apertura “sfortunata”. Facciamo sentire loro il nostro benvenuto e il nostro affetto come possiamo!».

Maurizio sta scaricando un’enorme zucca, Letizia si affaccia sull’uscio, hanno entrambi gli occhi affondati nelle mascherine ma comunque si capisce che, là sotto, sorridono.

«Sì, c’è curiosità attorno al fatto che abbiamo aperto proprio adesso - racconta Letizia con tono cauto e gentile -. Io sono toscana, Maurizio di Cinecittà, la sua è una storica famiglia di fruttivend­oli romani e hanno già un negozio all’Eur. Qualche tempo fa abbiamo saputo che si liberava questo locale e allora è nata l’idea di subentrare».

Il negozio l’hanno preso a dicembre, quando il coronaviru­s ancora non era diventato un terribile mostro da abbattere, e poi si sono dati da fare. Permessi, lavori, volture, alla fine sono arrivati a domenica scorsa. Che fare, a quel punto, aprire oppure no? «Ci siamo confrontat­i a lungo continua Letizia - e abbiamo pensato che si poteva provare, prendendo tutte le misure di sicurezza del caso, e che al massimo, se non ci fossero state più le condizioni, avremmo chiuso». Una scelta diversa da quella di altri negozianti, che invece hanno deciso di chiudere pur potendo, decreto alla mano, rimanere aperti. «Ma così avremmo tolto un servizio al quartiere. Magari, se siamo qui al lavoro, risparmiam­o agli anziani file di ore al supermerca­to...».

L’accoglienz­a del quartiere, comunque, è stata molto calorosa. «Ci hanno detto che sembriamo una boutique della verdura!».

E loro sono contenti perché si sentono capiti: «Ormai nel nostro settore si vedono solo persone straniere, ma in questo settore abbiamo orari duri, ed è piaciuto proprio il fatto che invece siano due giovani a provarci», conclude Letizia.

Ancora l’insegna non c’è, però arriverà, quando tutto sarà finito: Tutta Frutta.

Impegno La gente del quartiere, via social, cerca di sostenere i titolari

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