Niente sicurezza anti-virus, cantieri a rischio stop
L’allarme del presidente Rebecchini (Acer): «Grandi problemi per piccole e medie imprese»
I lavoratori edili, soprattutto delle piccole e medie imprese, spesso impegnati in case, uffici e edifici privati si trovano in difficoltà: le mascherine non si trovano dal ferramenta, né in farmacia e gli spogliatoi per dimensioni e organizzazione non garantiscono il rispetto delle disposizioni governative sull’emergenza coronavirus.
«Tutti i cantieri rischiano di bloccarsi perché non ci sono le condizioni per lavorare», attacca il presidente dell’Associazione costruttori edili romani (Acer), Nicolò Rebecchini. Le disposizioni del decreto del governo Conte, che prevede l’apertura dei negozi di ferramenta e vernici, non specifica i comportamenti degli operai nei cantieri e l’associazione sostiene con forza la richiesta dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) di sospendere tutti i cantieri.
«Nel rispetto delle indicazioni contenute nel decreto dell’11 marzo — aveva spiegato il presidente dell’Ance, Gabriele Buia — e vista l’impossibilità di assicurare in tutti i cantieri le indispensabili misure di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori, con grande senso di responsabilità ci troviamo costretti a chiedere un provvedimento che consenta di poter sospendere i cantieri, fatte salve le situazioni di urgenza ed emergenza». Un rubinetto che perde e il tubo del gas che si rompe sono quindi lavori garantiti.
«Ma se i cantieri all’aperto come quelli di manutenzione stradale sono accelerati perché favoriti dalla scarsa intensità di traffico veicolare, i cantieri al chiuso sono difficili da gestire nell’ambito delle nuove regole governative», fa notare ancora Rebecchini. Ieri inoltre sono stati molti gli operai bloccati dalle forze dell’ordine diretti in gruppi di 410 alla volta sui furgoni aziendali verso i piccoli cantieri. «Le micro imprese hanno oneri fino all’80%, chi soffre sono le famiglie - aggiunge il presidente di Acer -. Il datore di lavoro potrebbe chiedere le penali per la sospensione del lavoro e dobbiamo prevenire questi problemi». Intanto già oggi il governo sta decidendo se allargare le norme di tutela ai lavoratori edili. «Ci auguriamo la cassa integrazione, l’assistenza sanitaria, i prestiti bancari e le proroghe - chiarisce Rebecchini -. Un operaio lavora a ore, se non lavora non guadagna».