Gegè Telesforo: nel mio album un viaggio sonoro
Da venerdì il nuovo disco: «Un augurio di rinascita»
Ora il lockdown è scattato anche per loro, da New York alla California. Ma nei giorni scorsi, racconta Gegè Telesforo, «ho ricevuto telefonate e messaggi di amici che mi chiedevano cosa stava accadendo soprattutto gli americani: Dee Dee Bridgewater, Ben Sidran, Alan Hampton… Oh ragazzi, io sto a casa, vado a fare la spesa con una mascherina, entriamo uno alla volta nei negozi, l’autocertificazione... Non ci potevano credere, anche perché quando vengono in Italia vedono come siamo noi, gente che si abbraccia, si bacia, un calore che Oltreoceano non c’è».
Vocalist, compositore, divulgatore della cultura musicale, Telesforo continua a lavorare, vive in campagna, dove ha casa e studio: «Però ormai anche la ragazza che veniva a pulire, ora non può. Quindi mi sono alzato, ho fatto il bucato, ho pulito casa…». E intanto risponde a chi gli
❞ Un inno multietnico, positivo e insieme un viaggio nella musica
domanda del nuovo album. È appena uscito il singolo, che dà il titolo al lavoro: Il mondo
in testa. Accompagnato da una clip di coloratissime animazioni della video-artist newyorkese Dominique Bloink. Un’iniezione di positività, gioia di vivere, fiducia nell’umanità, nella pace, nell’amore, in una girandola di suoni che mette voglia di ballare. Un inno multietnico, poliritmico. Un viaggio nella musica che oggi mette allegria e insieme commuove.
«Mi sento a disagio a dover comunicare, ma penso anche che in questi momenti non ci sia niente di più importante della lettura, dell’arte, della musica: la nostra migliore terapia - dice Gegè - Musicalmente sono onnivoro. Negli ultimi anni ho ascoltato tanta di quella musica, che alla fine ho pensato di liberarmi delle impalcature, degli stereotipi e di mettere tutto insieme. Da anni poi collaboro con l’Unicef,
In questi momenti lettura, arte, musica sono la migliore terapia
Goodwill Ambassador per il progetto Sound for children, che promuove i valori della musica in contesti sociali difficili. Tutte queste cose fanno parte del mio essere artista e uomo… L’album è il risultato di quello che sono».
Il brano inizia con il suono di uno scacciapensieri: «Il marranzano siciliano, ma poi entra il berimbau brasiliano e tutto un insieme di clave - lo scheletro del ritmo - che arrivano dal Brasile, dal Mediterraneo, dal Maghreb, dall’India. Un’atmosfera che ho definito afro-meridionale». L’album - uscita venerdì - sarà molto vario: «Tanti brani vocali strumentali, altri con testi ispirati a varie cose. Uno si intitola Genetica dell’amore, lo canto insieme a un bravissimo giovane, Ainé, parla dell’evoluzione dei nostri sentimenti in relazione alla vita che facciamo. Anche qui incredibilmente attuale».
Ruotano altri vocalist: Lello Analfino («avevo prodotto quasi vent’anni fa il primo disco dei suoi Tinturia»), Daniela Spalletta («una delle migliori voci al mondo, arrivata seconda alla Sarah Vaughan competition») Simona Severini, poi grandi musicisti, Dario Deidda, Max Ionata, Peppe Sannino. Oggi scacciano i brutti pensieri. Domani «speriamo di contribuire a una rinascita, anche culturale, non appena avremo la possibilità di tornare a viaggiare liberi, come fa la nostra musica».